Un nodo cruciale: il turismo in Appennino

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Spett. Redazione, alla luce dei risultati di queste ultime elezioni, da non iscritto ad alcun partito e da convinto sostenitore del sistema democratico e dei diritti dei cittadini, mi sento di esprimere alcuni commenti, frutto sia di personali considerazioni, sia di opinioni di politologi e sociologi sia italiani che stranieri . Questi miei commenti di carattere più sociologici che politologi li indirizzo a chi ha ruoli amministrativi nella Valle del Reno e nell’Alto Appennino Bolognese . I numeri usciti dalle urne certificano in maniera incontrovertibile la profonda disillusione nei confronti di chi, persone e partiti, che hanno gestito il potere per il potere, al di fuori ed al di sopra delle esigenze fondamentali dei cittadini . Il dare il proprio massiccio consenso a movimenti e partiti che propongono un profondo cambiamento della gestione della cosa pubblica dovrebbe far meditare chi sino ad oggi ha amministrato le Istituzioni . Vengo al sodo : non è credibile aver elaborato disposizioni, regolamenti, iter burocratici per esecuzione di modesti lavori nell’ambito edilizio mettendo in crisi le piccole imprese del settore le quali non operano in appalti miliardari, ma in lavori di modesta entità . Quando per questi lavori risulta obbligatorio sperperare tempo e danaro in cervellotiche disposizioni burocratiche è inevitabile conseguenza che i committenti si ritirino e non si impegnino . Ne consegue che : imprese edili, idraulici, falegnami, elettricisti ed altri si ritrovino con una diminuzione sensibile di lavoro . Un attento riesame di tali disposizioni al fine di incrementare la possibilità di eseguire opere e lavori, sarebbe indispensabile . Altro nodo cruciale : il turismo nell’Alto Appennino Bolognese . Da alcuni anni non si fa altro che parlare solo del mega impianto Corno-Doganaccia-Abetone con racconti fantasiosi di future frequentazioni europee ed extra europee, trasporti di persone non autosufficienti, ricadute milionarie se non miliardarie sul territorio . Che il comparto neve del Corno vada mantenuto e migliorato è indiscutibile, ma con seri programmi studiati e con conoscenza del territorio e delle sue potenzialità, non passando per segreterie partitiche aventi ben altri fini che non il miglioramento dell’economia della zona . Che la cosa sia nata in maniera equivoca è stato evidenziato sabato 24 Febbraio in un convegno a Casalecchio di R. . Quando senza progetti, analisi ambientale, impatto sul territorio, spese di mantenimento ed altro in quattro e quattrotto saltan fuori 40 milioni, permettetemi di essere estremamente diffidente . Questo l’ho sottolineato al Sindaco di Lizzano in B. Elena Torri, entusiasta portabandiera del mega impianto, facendo presente che, malgrado le lagnanze di turisti inglesi e non solo loro, in 4 (quattro) anni non si sono trovati quattro spiccioli, circa 40.000 € per migliorare la viabilità transappenninica delle nostre zone quando in zone a noi vicine, grazie a questi interventi, è decollato un turismo a 5 cifre . Noi abbiamo 4 antiche vie di percorrenza, considerando che ogni via sia frequentata da 5 persone ( il contenuto di due automobili ) abbiamo 20 frequentatori giornalieri per 200 giorni/anno = 4.000 persone aventi direzione sud ( Toscana ) . E’ evidente che vi sia anche un transito in senso contrario di pari entità . Il che porta ad un numero di 8.000 transeunti, numero di base ove di vie antiche ne hanno solo UNA . Come vedete non faccio voli pindarici, sto con i piedi ben fermi al suolo . Considerando una spesa minima di € 50 a testa, il giro di capitali assomma a 400.000 € . Non sarà una gran cifra, ma se si opera con giudizio, la ricaduta economica potrebbe crescere ed essere tale da consentire un aumento di lavoro per le attività commerciali della zona anche in considerazione che nella vicina Via degli Dei si sono aperte 12 nuove attività commerciali . La risposta della Sig.ra Torri :”Prenderemo in considerazione anche questa opportunità ” . Se in 4 anni non si è fatto niente, dubito che in breve possa sortire qualcosa . Concludendo : Amministratori cercate di semplificare la vita a chi decide di spender soldi, pochi o tanti che siano, sul territorio, battetevi per i miglioramenti infrastrutturali quali vie di comunicazione, SS 64 in primo luogo e la relativa ferrovia, cercate di sfruttare tutte le opportunità storiche, culturali ed ambientali che le nostre zone offrono, evitate di illudere la gente con programmi ed opere da fantascienza futura; sono del parere che sia meglio un uovo oggi che la gallina fra 4 anni sia perché si mangia tutti i giorni e non una volta a cavata di Papa . Ritornando sulla SS 64 ricordo che è più agevole, partendo da Nord di Bologna, raggiungere in auto le Dolomiti che il Corno . Se il biglietto da visita della Valle del Reno è la SS 64 da Sasso Marconi a La Carbona, siamo messi molto male . La disillusione e frustrazione dei cittadini la vedete oggi espresse nei risultati delle urne elettorali .

Saluti da un rompiscatole di nome Ettore Scagliarini

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