I rappresentanti del gruppo consiliare “Una Nuova Idea” e dell’associazione “Orizzonti Comuni”, come avevano promesso dopo la pubblicazione di una lettera uscita anche su queste colonne, sono andati a colloquio col direttore della Banca di Bologna, proprietaria delle Terme di Porretta SpA e molto cortesemente ci hanno fatto avere gli esiti dell’incontro. Esiti che sicuramente creeranno un certo allarme nella cittadina termale poichè cancelleranno molte speranze e daranno vita ad ulteriori preoccupazioni. Si allontanano ulteriormente le piccole speranze che si erano accese.

“Comunicato stampa congiunto del gruppo consiliare “Una Nuova Idea” e dell’associazione “Orizzonti Comuni” di Alto Reno Terme.

Giovedì 25 gennaio, a seguito della nostra lettera aperta all’ immobiliare De’ Toschi ed alla Banca di Bologna, avente ad oggetto il futuro degli stabilimenti termali, siamo stati cortesemente ricevuti dal presidente di Banca di Bologna, Enzo Mengoli.

E’ stato un incontro cordiale e schietto durante il quale si è parlato del comparto termale porrettano nel suo complesso: delle strutture già operanti, degli edifici acquisiti dall’ immobiliare De’ Toschi e dell’ Hotel delle Acque” (ex albergo Castanea) ancora invenduto in quanto unico immobile non compreso nell’asta che si è aggiudicata Banca di Bologna; albergo che per altro, nella nostra lettera, auspicavamo venisse acquisito dalla stessa.

Quello che è emerso dall’incontro è un quadro purtroppo indefinito e preoccupante.

Se è vero, e lo è, che nel 2016 sono stati fatti alcuni significativi interventi di riqualificazione dell’impiantistica termale, con particolare riguardo ai trattamenti inalatori e riabilitativi, alla manutenzione e rigenerazione delle sorgenti, agli spazi riservati ai bambini, c’è sicuramente ancora tanto da fare.

L’Albergo delle Acque, l’unico adiacente agi impianti termali e dotato di un passaggio interno che consente di accedere “in accappatoio” direttamente agli stabilimenti termali, è in attesa di essere acquistato attraverso una ulteriore asta fallimentare, e, con nostra grande sorpresa, siamo stati informati dal Presidente Mengoli che la Banca di Bologna non potrà acquistarlo, così come ha invece fatto per il restante patrimonio, in quanto non ne è il principale creditore.

Mengoli si è limitato ad auspicare e a sollecitare altri, cioè un non meglio precisato pool di investitori privati del territorio e non, a farsi avanti per l’acquisto e per la ristrutturazione, sottolineando che senza la riapertura dell’Hotel la stessa attività dell’impianto termale non potrà raggiungere il pieno utilizzo delle sue potenzialità di servizio.

Se le cose stanno veramente in questi termini non c’è allora tempo da perdere: curatore fallimentare, Comune, Città Metropolitana, Regione devono mettersi rapidamente in contatto con banche d’affari, advisor, potenziali investitori ed interlocutori!

Per gli altri immobili compresi nell’asta aggiudicata alla Immobiliare De’Toschi il Presidente della Banca di Bologna ha risposto alle nostre sollecitazioni precisando che interverranno sui beni acquisiti al solo scopo di creare le condizioni strutturali per una loro successiva vendita ad investitori.

Insomma l’incontro con il Presidente della Banca di Bologna, per quanto cortese e garbato nella forma, ci ha delineato un quadro ruvido, privo di certezze e prospettive. Bisogna prenderne atto e muoversi. Lo diciamo a tutti, in primo luogo all’Amministrazione comunale che ha fin qui brillato per l’assenza e il silenzio assordante.”

Tiberio Rabboni, capogruppo di “Una Nuova Idea

Guido Mattioli, presidente di “Orizzonti Comuni


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