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ALTO RENO TERME – Carlo Bertacin:” Porretta e il basket nella Palestra Lungoreno…indimenticabili…”

Carlo Bertacin ( a sn) nel corso della premiazione di un giovane arbitro

Una simpatia mai sopita, un legame rimasto intatto nel tempo tra un Arbitro di Basket e Porretta Terme.
Nei giorni scorsi abbiamo incontrato, e non era la prima volta,  in Via Mazzini l’ex arbitro di basket Carlo Bertacin. Nel corso della sua lunga carriera nella FIP – come Dirigente, Formatore, Valutatore- ha avuto occasione più volte di essere designato per incontri sia maschili che femminili nella cittadina termale, incontri che avevano tutti luogo nella storica palestra di Via Lungoreno, ben conosciuta in tutta la provincia per il calore degli spettatori e il minuscolo cerchio di centrocampo. 
Tanti sono certamente i suoi ricordi  e abbiamo voluto risvegliarli.
– Se penso a Porretta intanto mi apro in un sorriso, perchè è un posto splendido, in un contesto affascinante, pieno di belle persone, bei negozi, ottimi locali, ma è anche una culla della Pallacanestro e luogo in cui negli anni il nostro Sport ha avuto affermazioni e conferme di tutto rispetto. A partire dal Santuario della Madonna del Ponte che la Federazione Italiana Pallacanestro ha deciso di riconoscere ufficialmente nel 2015 come Patrona della Pallacanestro italiana, un avvenimento che mi ha colpito e desidero sottolineare.
Andiamo nel passato, al basket giocato ..
Ricordo lo storico campo di Porretta, la mitica palestra del Lungoreno , da tempo sostituita da un impianto molto più grande, che  ne ha viste di tutti i colori ed il campo scoperto proprio di fianco che ebbe occasione di ospitare partite informali fra amici e tornei con giocatori dai nomi importanti. Tornei e manifestazioni che, da quello che leggo, ancora si svolgono nella piazza principale.
– Dalla cittadina termale sono usciti giocatori, arbitri e dirigenti, ne ricorda qualcuno ?
Nel tempo in diversi hanno contribuito a fare di una tradizione un mito e vorrei ricordare primo fra tutti il grandissimo Raffaele “Lele” Soavi , Arbitro Internazionale, porrettano acquisito perchè sposò una cittadina del posto ma che tale si qualificò in tutte le occasioni. Poi altri di cui cito  solo il nome per evitare il risentimento di chi non volesse essere ricordato ed anche, da giornalista, per il rispetto di alcune normative. 
Il primo che mi viene in mente è il Collega Arbitro Luigi, ora medico affermato, un’altra Collega Arbitro ahimè scomparsa anni fa prematuramente, un Collega Ufficiale di campo; poi mi ricordo il mitico Coach Dino, i granitici ottimi giocatori Graziano, Lucio, ‘Killer’ Lele, Marzia e altri, di cui mi sfuggono i nomi ma certo non i ricordi dentro e fuori dal campo , che ho incontrato come Arbitro dal 1971 quando iniziai giovanissimo.
Sicuramente avrà vissuto anche momenti particolari, che rimangono impressi nella mente
-Vorrei ricordare velocemente un episodio in qualche modo storico – perchè credo che sia stata una delle rare espulsioni della sua vita – del mitico Cavaliere Achille Baratti, tessera da Allenatore ad una sola cifra come Cesare Rubini, personaggio storico della Pallacanestro italiana a cui è intitolato l’altrettanto storico impianto dello Sferisterio a  Bologna e patron della ‘SS Fontana Cestistica Bologna’ assieme alla indimenticabile moglie Valeria Buganza (foto sotto),giocatrice della Nazionale e recentemente scomparsa. 

Colgo l’occasione per ricordare che il Cavalier Baratti ha fatto moltissimo per vedere riconosciuta la Madonna del Ponte come Sacrario dei Cestisti poi Patrona della Pallacanestro italiana dopo un lungo percorso partito nel 1956 quando, in seguito alla fondazione del “Centro Nazionale Cestistico Femminile” nella città di Porretta, all’interno della chiesa venne eretto il “Sacrario del Cestista”, una cappella dedicata alla Madonna protettrice dei giocatori di Pallacanestro. Nel luglio dello stesso anno – incidentalmente proprio quando io nacqui – ben 60 tedofori partirono da san Luca a Bologna fino a Porretta Terme per portare una lampada votiva (fonte vaticano.com).
Ma veniamo all’episodio: durante una partita che arbitravo in Lungoreno, quando ero molto giovane, il Cavaliere (la moglie Valeria che di solito era sempre con lui era impegnata in un’altra partita) si alzava continuamente dalla panchina della sua squadra per fare osservazioni – con grande correttezza – sul mio operato, ma date le dimensioni del campo entrava se pur di poco nel terreno di gioco e comunque le sue proteste non erano accettabili secondo le regole. Dopo un paio di richiami, il Cavalier Baratti decise che a suo parere non stavo facendo bene, ed entrò di un passo in campo, certamente sapendo a cosa andava incontro, per un commento certamente non offensivo nè volgare, ma plateale. Fui costretto per i numerosi precedenti richiami ad espellerlo, e ricordo ancora le parole che usai: ‘Cavaliere, sono desolato ma mi ha costretto ad espellerla’, con il rispetto dovuto ad un tale personaggio. Uscì senza commentare e come si doveva uscì anche dalla palestra. 
La gara finì, e quando uscii dall’impianto stava nevicando; vidi una figura che mi aspettava sotto un ombrello coperto di neve: era il Cavalier Baratti che voleva scusarsi per l’accaduto; per farlo perse il treno con la squadra e dovette aspettare il successivo.
Ben al di là di questo episodio – che però mette insieme Pallacanestro, Porretta ed una persona che tanto fece per il riconoscimento della Madonna del Ponte quale patrona dei Cestisti – questo grande Uomo diede un grande esempio di che cosa sia lo Sport, la correttezza, l’educazione, l’umanità. E non posso che concludere dicendo :
“Viva la Madonna del Ponte, viva Porretta, viva la Pallacanestro”
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