ALTO RENO TERME: La festa della Madonna del Ponte

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Porretta Terme – Il Santuario della Madonna del Ponte 

 

Un amico porrettano mi ha inviato questa locandina senza aggiungere alcun commento:

Sapeva benissimo che non era necessario. Prevedeva mie reazioni. La prima è legata al passato, la seconda a fatti più recenti.

Come nativo diversamente giovane di Casola, frazione di Castel di Casio ma più legata a Porretta per motivi di vicinanza, sono sempre stato molto affezionato a questo Santuario, molto conosciuto e tappa quasi obbligatoria per il “SI'” dei fidanzati di Porretta che spesso non andavano in “Chiesa Grande” (S. Maria Maddalena) optando per il più piccolo e più raccolto Santuario per il quale però dovevano chiedere autorizzazione al “nostro” parroco.  Quando, da appassionato di basket, scoprii che c’era un Sacrario dedicato al basket (non un Ossario come molto erroneamente asserivano, portando a pensare che ci fosse sepolto qualche giocatore) voluto da Achille Baratti del quale divenni un (modestissimo) collaboratore, il mio legame si strinse ancora di più. E ovviamente alle manifestazioni che lo riguardavano.

Il “Cestista morente”, opera di Cesare Vincenzi

E pertanto allorchè il 19 aprile 2015 la Madonna del Ponte fu dichiarata “Patrona del Basket italiano” con una grande cerimonia alla quale parteciparono autorità civili e sportive, mi sentii fiero e quasi orgoglioso di essere un suo fedele. Si disse in quella giornata, rimasta storica, che dopo un anno “con prove di fede e devozione” si sarebbe concluso l’iter ufficiale secondo la procedura religiosa, ma in realtà è ancora tutto …sospeso.

Foto di Giovanni Modesti

 

Forse è per questo che nella locandina pubblicata dalla Parrocchia non c’è alcun cenno alla “Patrona del basket”. Forse è per questo che non c’è ancora in zona alcun cartello che rilevi l’importanza del luogo. Forse è per questo che non si vedono nè in chiesa, nè in altre parti le tante attestazioni che sono arrivate alla Parrocchia.

Nel corso di questi anni, in particolare subito dopo l’uscita della notizia sui mass media, sono giunte a Porretta dalle rispettive squadre, all’indomani di importanti vittorie, le maglie di Kobe Bryant, di Belinelli, di Datome, dell’azzurra Zandalasini (ora forse in procinto di passare alla Virtus Bologna), quella di Marzorati, nazionale militare  (1970), quelle della Dinamo Sassari fresca del primo scudetto, e tante altre di giocatori che appartengono alla storia del basket italiano.

Giacenti in parte nel Santuario, in parte nei locali della Parrocchia e dell’Associazione “Amici del Basket”, ora sciolta, ci sono pure la famosa fiaccola benedetta da Papa Francesco, le tante targhe donate da FIP, Panathlon e altri oggetti giunti come riconoscimento.

Sapere che tutto questo è quasi nascosto mentre sarebbe oggetto di interesse per tanti appassionati di questo settore sportivo, e non solo, mi spinge ad un consiglio: cogliere l’occasione di questa festività per mettere nelle vetrine del centro di Porretta i trofei, i cimeli, le importanti attestazioni. Sono sicuro che ne risulterebbe una giusta soddisfazione per chi ha inviato il materiale e per chi l’ha ricevuto.

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