Il parere di Alessandro Santoni, sindaco di S.Benedetto Val di Sambro e Consigliere della Città metropolitana :

“Presentata ieri, 7 marzo 2018, la proposta della nuova rete portante del Trasporto Pubblico Metropolitano nella quale troppo poco si è parlato dei comuni più marginali e soprattutto di quelli Appenninici.

Nella seduta congiunta delle Commissioni Consiliari del Comune e della Città Metropolitana di Bologna è stata presentata la nuova rete del trasporto pubblico metropolitano, durante la quale si è parlato molto della risoluzione delle criticità della città e dei comuni della prima cintura e poco, troppo poco, dei restanti Comuni metropolitani ed in particolar modo di quelli appenninici che sono storicamente quelli meno serviti dal trasporto pubblico.

Tra gli argomenti che, pur caratterizzando i Comuni montani, non sono stati illustrati nella seduta e che quindi si chiede vengano affrontati ed approfonditi con priorità vi sono:

  • il trasporto su ferro estremamente diversificato in montagna a livello territoriale; l’Appennino Bolognese è infatti caratterizzato da tre importanti valli: quella del Reno nel quale la presenza delle stazioni all’interno dei paesi favorisce l’interscambiabilità, quella del Setta nella quale vi sono stazioni di fondo valle quindi meno accessibili, accessibilità resa ancor più difficile dall’insufficienza di parcheggi e dalla carenza di una adeguata intermodalità con il servizio su gomma, e quella del Savena assolutamente priva di servizio. Tre situazioni estremamente diverse che richiedono dunque azioni estremamente diverse. Sul tema, non è passata inosservata nemmeno la mancanza di accenno ai problemi legati alla chiusura della linea ferroviaria direttissima, che avverrà proprio in luglio ossia in concomitanza con l’adozione del piano.

  • il trasporto su gomma storicamente caratterizzato da pochissimi collegamenti pubblici con i comuni limitrofi che praticamente si azzerano nei giorni festivi, collegamenti che sono addirittura assenti tra le frazioni interne ai singoli comuni; quest’ultimo è un tema che chiediamo con forza venga affrontato perché la mobilità non è solo una esigenza di lavoro, ma è anche una esigenza sociale e di crescita.

La prima impressione è dunque che più che un disegno territoriale ampio, quello presentato ieri sia un piano volto a creare una sorte di “ombrello” attorno al Comune di Bologna per limitare gli accessi delle autovetture in Città.

Se si parla dunque di trasporto pubblico metropolitano, pur con la consapevolezza che il peso e la necessità di attenzione che riveste la Città di Bologna sono ovviamente maggiori, è evidente e necessario che occorre affrontare anche le criticità e le carenze dei Comuni metropolitani ed in particolare di quelli dell’Appennino, che dunque si aspettano che nelle prossime settimane questi temi, finora non trattati, vengano invece affrontati ed inseriti nel documento nonché discussi nei successivi incontri.

Non va infatti dimenticato che le scelte che si faranno con questo piano condizioneranno per una generazione l’evoluzione di un territorio: ci aspettiamo dunque maggiore attenzione ed approfondimento anche per l’Appennino.”

Alessandro Santoni

Il commento di Confcommercio Ascom:

Il progetto preliminare di Tram licenziato ieri dalle Giunte del Comune di Bologna e della Città metropolitana e successivamente presentato alla città costituisce la novità principale che verrà valutata nella fase di elaborazione del PUMS.

Il gap sulle infrastrutture è stato sempre evidenziato dalla nostra Associazione ed il progetto di Tram rappresenta una chiara presa d’atto dell’Amministrazione Comunale del fatto che al momento il trasporto pubblico non offre un servizio competitivo e che il sistema filoviario, fortemente sostenuto e voluto dai precedenti amministratori e da Tper, non è più sufficiente a fare fronte alle esigenze di mobilità in un territorio trasformato da nuovi insediamenti produttivi e residenziali ed alla modifica degli stili ed i ritmi di vita.

Per orientare i cittadini verso mezzi alternativi al mezzo privato non sono sufficienti provvedimenti restrittivi della circolazione a forza di ordinanze o iniziative volte ad incentivare la mobilità dolce, ma occorre, questa ci pare la prima conclusione di questi mesi di lavoro sul Pums, una rete portante di Trasporto Pubblico Metropolitano. Un cambiamento non da poco che auspichiamo possa riguardare anche la trattazione degli altri pacchetti del PUMS (Mobilità attiva, Spazio stradale, progettazione e regolamentazione, Pianificazione integrata mobilità – urbanistica; Smart Mobility; Piano della Logistica) in una logica di necessaria integrazione tra mobilità privata e pubblica.

Ad una prima sommaria disamina del progetto delle 4 linee di Tram appare positiva la volontà di dare una risposta ai collegamenti tra città e provincia in un’ottica di servizio ad alta capacità e di raccordo con il Sistema Ferroviario Metropolitano.

Rimane sospeso il giudizio sul passaggio nel cuore della città in quanto come Confcommercio Ascom Bologna ascolteremo la nostra base di imprese associate allorquando vi saranno elementi tecnici più dettagliati. Andranno infatti valutati attentamente gli impatti sull’accessibilità e sulla mobilità privata e con mezzi operativi, nonché la compatibilità per il passaggio del nuovo mezzo su strade che spesso hanno sezioni piuttosto ridotte.

Una preoccupazione infine va espressa per la possibile apertura di cantieri su strade e vie del centro storico e della periferia, già riqualificate nell’ambito di altri progetti (Crealis), che rischiano così un nuovo periodo di chiusura con i conseguenti ulteriori disagi per i cittadini ed operatori commerciali.

Confcommercio Ascom Bologna

 

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