Danni alluvione, Cna apre punto informazioni e sostegno per imprese e cittadini

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La Cna di Bologna ha seguito con grande attenzione e preoccupazione i danni provocati nei giorni scorsi dal maltempo che hanno riguardato in particolare la pianura budriese, ma in pratica tutti i territori dell’area metropolitana di Bologna sono stati interessati dal fenomeno sia per danni oggettivi che per gli allarmi che hanno messo in grande preoccupazione cittadini e imprese.

La Cna invita imprese e cittadini che vogliano segnalare disagi che li hanno riguardati a causa delle alluvioni e degli smottamenti di terreno, a scrivere a Cna alla mail comunicazione@bo.cna.it.

La Cna si attiverà per dare le necessarie risposte, le informazioni utili e se occorre anche ad attivarsi direttamente presso gli enti pubblici.

“Cna però – spiega il Direttore Cna Bologna Claudio Pazzaglia (nella foto) – crede anche che non si possa costringere le popolazioni ad uno stato di allarme continuo ogni volta che piogge eccezionali provocano l’ingrossamento dei fiumi, danni agli argini, smottamenti nelle zone montane e collinari. Un fenomeno che ormai si sta ripetendo con grande frequenza. E’ assolutamente ammirevole il lavoro che svolgono Comuni, protezione civile, forze dell’ordine, volontari nell’avvertire per tempo la popolazione, nell’intervenire anche per salvare vite umane e comunque a risistemare ciò che è stato danneggiato. Così come è importante che la Regione dichiari lo stato di emergenza al fine anche di ottenere fondi per risistemare i territori e aiutare chi ha subito danni”.

“Cna pensa – prosegue Claudio Pazzaglia che sia ormai giunto il tempo di un grande piano quantomeno a livello regionale di prevenzione e di messa in sicurezza di abitazioni, argini di fiume, strade e zone collinari e montuose. Un piano che preveda anche importanti investimenti, che saranno comunque molto inferiori rispetto alla successiva riparazione dei danni. Un piano che coinvolga le competenze delle numerose aziende del territorio, costruttori ed impiantisti ma non solo. In questo modo si metterebbe al riparo la popolazione garantendo più protezione, si eviterebbero costi imponenti e, non ultimo, si darebbero opportunità di lavoro a piccole e medie imprese del territorio con grande beneficio per l’economia e l’occupazione”.

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