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«Nel Pums c’è scritto che dobbiamo ridurre di 440mila veicoli: come faccio a dire ‘avanti tutta’ con le auto? Certo che è una guerra alle auto».

Quanto avete appena letto è stato pronunciato pochi giorni fa da Irene Priolo, assessora alla mobilità al Comune di Bologna, che durante un incontro pubblico sul PUMS (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) si è esposta prendendo una posizione chiara in tema di diritto allo spazio pubblico. FIAB l’ha subito ringraziata perché da anni la Federazione e le associazioni si battono per città diverse, più sicure per le persone e meno “comode” per le automobili.

La “guerra alle auto” rivendicata dall’assessora Priolo a Bologna non è un capriccio per accontentare i ciclisti. In Italia è in vigore da quasi due anni una norma, la numero 2 del 2018, che anche FIAB ha contribuito a realizzare: la legge quadro sulla mobilità ciclistica impone agli amministratori piani di riduzione del traffico per togliere migliaia di auto che ogni giorno ingombrano le strade e inquinano. Al loro posto i sindaci sono incentivati a favorire la mobilità attiva, dal trasporto pubblico fino agli spostamenti in bicicletta.

La “guerra alle auto”, di nuovo, è una presa di posizione contro mezzi di trasporto che occupano oltre l’80% dello spazio a disposizione in città. FIAB ha scelto di dare il proprio appoggio all’assessora Irene Priolo, sottoscritto anche dall’associazione locale FIAB Bologna Monte Sole Bike Group. «Finalmente sentiamo parole chiare e coraggiose da parte di un’assessora – si legge nel comunicato congiunto che trovate in allegato – continuare a parlare di soluzioni per l’inquinamento, il traffico, e la vivibilità senza mai dire che occorre togliere spazio a chi oggi si è “mangiato” gran parte di quello disponibile – le auto – non è onesto nei confronti dei cittadini».

Il sostegno a questa linea è stato dato anche da Andrea Colombo, ex Assessore alla Mobilità di Bologna e oggi consigliere comunale: «Mi fa piacere che si sia finalmente compresa la necessità di puntare sulla mobilità sostenibile – ha dichiarato a FIAB – L’importante ora è passare dalle parole ai fatti».

LETTERA APERTA

Leggiamo dalla stampa locale
(https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/12/02/news/priolo-242436663/)
un’affermazione forte e coraggiosa dell’assessora Priolo e del Comune di Bologna che
stanno lavorando con determinazione al PUMS, anche in ottemperanza alla Legge
2/2018, con obiettivi chiari e misurabili come quello di una riduzione in ambito
metropolitano di 440.000 spostamenti giornalieri dall’auto privata a veicoli sostenibili come
la bicicletta e il trasporto pubblico
“Nel Pums c’è scritto che dobbiamo ridurre di 440.000 veicoli, come faccio a dire ‘avanti
tutta’ con le auto? Certo che è una guerra alle auto”  dichiara Priolo durante un incontro
pubblico. E prosegue “….arriva un momento in cui le scelte le devi fare, perché altrimenti
non succede niente”.

Da anni come FIAB in ogni sede denunciamo la mancanza di coraggio degli amministratori
pubblici nell’affrontare, con la dovuta determinazione, il tema della mobilità nelle città,
dove occorre recuperare spazio pubblico per il trasporto collettivo e altri mezzi di trasporto
meno ingombranti e realmente sostenibili come la bicicletta o altri mezzi di micromobilità.
Ed è evidente che occorre togliere a chi oggi ha oltre l’80% dello spazio disponibile in una
città, le automobili.
O si ha il coraggio di dirlo, come ha fatto l’assessora Priolo, o si illudono i cittadini.
Viviamo un momento di grande cambiamento imposto da un’emergenza ambientale che
va affrontata con politiche nuove e rispettose dell’ecosistema.
Ma c’è un’ulteriore emergenza nelle nostre città: l’utilizzo smodato di spazio pubblico per
le necessità di chi possiede un’auto, spazio che è una risorsa limitata e preziosa e non
estensibile oltre il limite fisico. E in previsione di una densificazione delle nostre città,
risulta impossibile dedicare ulteriore spazio ai veicoli privati, pena l’invivibilità delle nostre
città.

Il cambiamento, quindi, ha bisogno di essere accompagnato da politiche incisive per
permettere alle persone di muoversi con mezzi collettivi efficienti, puliti e poco
ingombranti.

Finalmente sentiamo parole chiare e coraggiose da parte di un’assessora: al
contrario, continuare a parlare di soluzioni per l’inquinamento, il traffico, e la vivibilità
senza mai dire che occorre togliere spazio a chi oggi si è “mangiato” gran parte di quello
disponibile – le auto – non è onesto nei confronti dei cittadini.
Massima stima e solidarietà all’assessora Irene Priolo e alla città di Bologna: i grandi
cambiamenti hanno bisogno di molto coraggio e voi lo state dimostrando.

FIAB Bologna – Monte Sole Bike Group
FIAB Onlus

https://www.montesolebikegroup.it/wp-content/uploads/2016/05/logo.png

 

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Un commento

  1. Benissimo, togliamo 440.000 auto parcheggiate nelle strade e nelle piazze cittadine! Una sola domanda: ” Dove le mettiamo?” . Inoltre è facile fare dei discorsi demagogici, un altro è risolvere problemi reali delle persone. Un esempio familiare ? Mia figlia e suo marito lavorano, niente ente pubblico, ai nonni, mia moglie ed io, già con prelievo del 23% sull’importo della pensione, il più alto in Europa del 16%, la nazione più vicina preleva il 7%, cui è demandata la gestione dei due nipoti, deve andare a prenderne uno in un asilo ed un altro in un altro asilo, portarli o a casa nostra o in qualche attività a loro congeniale, sportiva ed altro. Il percorso globale è di Km 55-60 a seconda delle destinazioni. Certo potremmo andare in taxi se avessimo le entrate di un politico, oppure con mezzi pubblici, in questo secondo caso, avendo un nipote 4 anni e 1/2 e l’altro 1 anno e 1/2, avremmo la garanzia di raggiungerli, il primo per la tesi di laurea, il secondo per la maturità. Ricordo che l’Italia ha una carenza del 75% di asili ed inoltre gli orari dei pochi disponibili, sono adeguati a chi ci opera e non alle esigenze dei genitori, anche per il numero dei giorni. Altra domanda: per chi lavora di Sabato e di Domenica o durante le festività, se non ci fosse l’asilo-nonni, dove metterebbe i figli ? Prima di fare dichiarazioni fondamentaliste, si analizzino se esigenze della società e le mancate risposte del mondo politico-amministrativo.

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