Primo e unico caso sperimentale in Italia di utilizzo di uno spazio fieristico per il ritorno a scuola nel post lockdown legato alla pandemia: è stato inaugurato oggi a Bologna il Padiglione 34 della Fiera di Bologna trasformato a tempo di record in una “mega” scuola da 75 aule per ospitare 1.600 studenti di tre istituti bolognesi, i Licei Minghetti e Sabin e l’Istituto di Istruzione Superiore Pier Crescenzi Pacinotti Sirani.

All’inaugurazione erano presenti: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano alla Scuola, Paola Salomoni, assessore regionale alla Scuola, Susanna Zaccaria, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Mario Cucinella, fondatore di “Mario Cucinella Architects”, Stefano Versari, direttore Ufficio scolastico regionale, Giampiero Calzolari, Presidente di Bologna Fiere e le dirigenti scolastiche dei tre istituti Roberta Fantinato (Minghetti), Rossella Fabbri (Sabin) e Alessandra Francucci (Crescenzi-Pacinotti-Sirani)

Il progetto, nato su iniziativa della Città metropolitana di Bologna e sviluppato dall’architetto Cucinella, vuole essere l’occasione per accogliere, dopo sette lunghi mesi, gli studenti a scuola in un’area ben collegata al trasporto pubblico e all’interno di uno spazio già attrezzato, molto ampio ed esistente, che consente di rispondere in tempi brevi a tutte le prescrizioni legate ai distanziamenti, imposte dalle normative Covid.

Il progetto

Il Padiglione 34 della Fiera di Bologna allestito e pensato da MC A – Mario Cucinella Architects come una piccola cittadella da vivere, è stato ridisegnato secondo un’idea di città a partire da tre assi principali che si diramano dall’esterno, questi diventano gli accessi diversificati delle tre scuole, attorno a ognuno di essi si genera una trama di assi secondari sui quali si distribuiscono le aule, per un totale di 75 aule cui si aggiunge un’area specifica con 3 aule Covid. Circa 4mila i pannelli utilizzati per costruire le aule e 500 i corpi illuminanti a led per illuminarle.

Proprio come in una città, all’interno di queste “trame urbane” si aprono come spazi pubblici delle aree intermedie per la condivisone o per laboratori e workshop, creando così un luogo che pur essendo dentro un padiglione fieristico trova comunque dei momenti di libertà. Una “scuola città” pensata per far divertire e riflettere sulla sostenibilità: i rivestimenti colorati, le pareti, la pavimentazione e gli arredi diventano oggetto di apprendimento attraverso delle infografiche dinamiche e interattive create con un colore diverso per ogni “quartiere” scuola, che affrontano i grandi temi ambientali, come ad esempio l’economia circolare, i Sustainable Development Goals delle Nazioni UniteA caratterizzare le aree di condivisione, le sedute BAL8 disegnate dai giovani professionisti della SOS – School of Sustainability, e realizzate mediante la stampa 3d, con filamenti di plastica riciclata, da WASP e R3direct. Anche i cerchi concentrici della grafica della pavimentazione diventano come una segnaletica giocata sul tema del distanziamento.

Anche gli studenti hanno dato il loro contributo nel pensare a questa “scuola città” intitolando i nomi delle vie a personalità dell’attualità o che hanno contraddistinto questo periodo storico pandemico e post-pandemico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. C’è la via dedicata a Li Wenliang, il medico cinese che aveva dato l’allarme sul virus, quella dedicata ai migranti del Mediterraneo, ai medici e agli infermieri, quella dedicata a George Floyd e ancora: via Gennaro Arma, via della Speranza, via Yuri Gagarin, via Altiero Spinelli, via Breonna Taylor, via 2 Agosto 1980, via Martin Luther King.

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I commenti

 “Oggi è un giorno importante – è il commento del sindaco metropolitano Virginio Merola perché anche grazie a questa innovativa operazione siamo riusciti a dare uno spazio e un banco a tutti i nostri studenti e alle nostre studentesse, pur in una situazione complessa come questa. È una cosa non scontata e che infatti non sta avvenendo in tutte le zone del Paese. Anche se dobbiamo tenere alta la guardia su tutti gli aspetti necessari a questa ripartenza, a partire dall’assegnazione di tutti i docenti necessari alle diverse scuole. Un grande ringraziamento va alla Fiera che ha accolto la nostra richiesta e a tutti coloro che in questi pochi mesi hanno lavorato con noi affinché oggi potessimo essere qui a inaugurare il Padiglione.”

Nella foto da sn: Calzolari, Bonaccini, Ruscigno

 

“La riapertura delle scuole è un momento fondamentale per tutte le nostre comunità – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. La scuola rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie e i ragazzi: non solo lezioni e insegnamento, ma soprattutto socialità e confronto. Chiuderle è stata una decisione dolorosa, ma necessaria, di fronte a una pandemia senza precedenti. Ci ha ricordato che di scontato non c’è nulla e quanto sia importante che il rapporto insegnanti e studenti avvenga di persona e non di fronte a uno schermo. Dunque, riaprire oggi, in sicurezza, rappresenta un passo in avanti ineludibile, che ci richiama tutti alla massima responsabilità. È stato un lavoro difficile, che ci ha tenuto occupati 24 ore al giorno nelle ultime settimane e voglio ringraziare per la collaborazione l’Ufficio Scolastico Regionale, i sindacati, le aziende di trasporto, il personale sanitario e i genitori. Abbiamo lavorato insieme per un obiettivo comune, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. Adesso rispettiamo le norme di sicurezza e restiamo uniti di fronte alle prove che ci metterà davanti questa nuova sfida. Buona scuola a tutti”.

“Grazie a un enorme lavoro di squadra – spiega il Consigliere metropolitano delegato alla Scuola Daniele Ruscigno – per cui ringrazio i dirigenti e tutti i collaboratori delle scuole, i tecnici della Città metropolitana e di Fiera e lo studio Cucinella, siamo riusciti a realizzare in tempi da record una struttura temporanea fondamentale per rispettare il distanziamento e l’apertura delle scuole.  Certamente l’opera più innovativa e visibile è quella in Fiera – su cui abbiamo investito circa 1,5 milioni di euro ma voglio ricordare gli investimenti nelle altre scuole superiori della città metropolitana: abbiamo acquistato moduli prefabbricati per 20 aule (4 al Sabin, 4 all’Archimede di Persiceto, 4 al Rambaldi Valeriani di Imola e 8 al Majorana di San Lazzaro) investendo 1,5 milioni di euro tra noleggi e acquisti. Inoltre abbiamo speso 1.650.000 euro per manutenzione ordinaria e straordinaria legata all’emergenza Covid. In tutto parliamo di circa 120 aule aggiuntive permanenti e provvisorie legate al Covid”.

 “Un progetto straordinario – sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni per caratteristiche innovative, bellezza e l’idea che porta con sé: quella di una scuola-città-comunità non solo sicura, moderna e confortevole, ma legata alla capacità di fare dei suoi abitanti, i ragazzi e le ragazze che qui passeranno molto del proprio tempo. Frutto di un lavoro di squadra che in pochissimo tempo ha permesso di rispondere al bisogno di distanziamento introdotto dalla pandemia realizzando una struttura capace, dopo questi lunghissimi e difficilissimi mesi, di accogliere gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico in uno spazio nuovo”.

“La scuola in fiera – dichiara Mario Cucinella – sarà una grande opportunità, sarà una scuola costruita come fosse una piccola città in cui i ragazzi troveranno le strade intitolate ai personaggi che hanno scelto, nuove aule e i percorsi completati con colori e infografiche sui temi ambientali. La sfida del post-Covid sarà il progetto architettonico, gli spazi ampi saranno essenziali, perché abbiamo un’altra idea di scuola, che è quella di comunità. Una politica educativa che fa delle belle scuole dice ai ragazzi che si sta prendendo cura di loro e l’architettura è un modo per prendersi cura delle persone”. 

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