Quando si parla della Cassa d’espansione per la laminazione delle piene del Fiume Reno, in località Bagnetto, nel Bolognese, con molta probabilità parliamo della più importante opera di sicurezza idraulica in tutto il panorama Europeo, che sorgerà su una distesa di circa 273 ettari, di cui 251 utili ad ospitare il grande invaso che potrà contenere oltre 17 milioni di metri cubi di acqua.

Il progetto di Bagnetto si colloca all’interno in una più ampia visione dell’officiosità idraulica dei tratti fluviali a valle della Città Metropolitana di Bologna, che vede altri interventi analoghi studiati allo scopo di consentire una laminazione adeguata delle portate di piena dei nostri fiumi. Infatti, questo territorio in più occasioni è stato oggetto di esondazioni e allagamenti e per costituzione naturale è destinato a raccogliere le acque provenienti da un’eventuale rotta in destra del Torrente Samoggia o in sinistra del Fiume Reno.

L’iter di questa imponente opera di mitigazione del rischio idraulico risale ormai a vent’anni fa, quando venne approvato il primo progetto preliminare, mentre l’affidamento dei lavori del Primo stralcio esecutivo risale al 22/11/2012, sotto la direzione lavori dell’allora Servizio Tecnico Bacino Reno, in seguito divenuto Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile. L’appalto dei lavori se lo è aggiudicato il Consorzio Cooperative Costruzioni CCC – Società Cooperativa di Bologna, in seguito denominato “Consorzio Integra Società Cooperativa”. L’importo complessivo delle opere ammonta a 3 milioni e 500 mila euro.

Una volta completati i lavori principali, una perizia suppletiva ha permesso di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili per completare la messa in sicurezza del tratto arginale del fiume Reno: nella fattispecie si è ripristinato l’argine sinistro, che era in froldo, si è realizzato la diaframmatura dell’argine stesso dalla confluenza all’argine di chiusura della cassa e il diaframma plastico lungo tutto l’argine per una profondità di circa 12 mt.

Nello stesso intervento è rientrato anche la realizzazione di un pozzetto di sollevamento e scarico (con due elettropompe centrifughe sommergibili) che permette di governare il livello delle acque della futura ‘oasi naturalistica (lago e area umida)’, realizzata nell’area ad oggi destinata al prelievo del terreno per le arginature.  Il pozzetto è stato studiato per una doppia funzione: attualmente funge come impianto di sollevamento e scarico dei canali di scolo per mantenere bassa la falda. Successivamente, essendo dotato di doppia paratoia nella parete di presa, sarà utilizzato come sistema di regolazione del livello dello specchio d’acqua dello stesso invaso.

Diaframma 

 

È opportuno sottolineare che con una parte del risparmio ottenuto con il ribasso di gara (circa il 24%) e da economie sui lavori, si sono eseguiti altri due interventi: si è ripristinata la parte più a monte dell’argine del Reno (anch’essa in froldo) e si è messa in sicurezza la sponda del torrente Samoggia.

Con la restante economia proveniente dal ribasso di gara, si è onorato il costo sostenuto per l’intervento realizzato per eliminare le interferenze con la linea elettrica di media tensione di Enel.

Al momento sono in corso le procedure per il collaudo delle opere realizzate.

L’argine

Nel frattempo, si sta lavorando anche sul Secondo stralcio funzionale della Cassa d’espansione di Bagnetto, il cui progetto risale al gennaio 2017, per un importo complessivo di 7 milioni e 500 mila euro. Le procedure per l’affidamento dei lavori di questo lotto sono già in corso. In questo caso sono previsti i seguenti interventi: la realizzazione della prima parte dell’argine cintura (tratto est) per una lunghezza di circa 100 metri a partire dall’ammorsamento con lo stesso argine di Reno; il ringrosso, l’ impermeabilizzazione e il sovralzo dell’argine del fiume Reno fino a raggiungere la quota e le dimensioni progettuali di circa 29 metri s.l.m.; la realizzazione dell’argine della chiusura della cassa di espansione nei due tratti ad est e ad ovest del canale consortile per una lunghezza complessiva di 2 chilometri, oltre la viabilità definitiva ai piedi dell’argine compresi i collegamenti con le attuali strade sia a livello comunale che interpoderale.

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