CITTA’ METROPOLITANA – Ponte da Vinci “Nessun ritardo è attribuibile alla Città metropolitana”

Fine lavori di messa in sicurezza in 30 giorni, ma redazione progetto ANAS ancora in corso. Le dichiarazioni di Marco Monesi e Marta Evangelisti

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Nessun ritardo nei lavori di riapertura del ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi “è o potrà essere attribuito, nel caso vi fosse, ai ritardi della Città metropolitana di Bologna”. Così il consigliere delegato della Città metropolitana di Bologna, Marco Monesi, in merito alle alle notizie di stampa attribuite al viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli.

“La struttura è in ancora carico alla Città metropolitana di Bologna nonostante il passaggio ad ANAS fosse previsto per aprile 2021 – spiega Monesi – Questo perché ANAS ci ha chiesto che durante il periodo a loro necessario per la redazione del progetto, ancora in corso, provvedessimo ad alcune attività di messa in sicurezza del ponte, consentendo ai loro tecnici ogni possibilità di accesso al cantiere”.

Nel merito “relativamente ai lavori sul pulvino della pila 15, resi necessari per operare in sicurezza sull’opera vista l’accelerazione del degrado – continua il Consigliere – è in corso l’aggiudicazione dei lavori e dell’incarico professionale a supporto, con data di avvio nella settimana prossima e durata prevista di 30 giorni. Al termine di questi lavori, finanziati con 150 mila euro di risorse della Città metropolitana, che ribadiamo, non precludono né ritardano in alcun modo l’attività di ANAS, provvederemo come da accordi alla cessione dell’opera ad ANAS”.

Monesi ricorda infine che “è stato installato, sempre con risorse della Città metropolitana, un sistema di monitoraggio degli spostamenti dell’opera, che rimarrà a disposizione di ANAS anche dopo il passaggio, in quanto il contratto ha durata di 12 mesi complessivi”.

 

EVANGELISTI (FDI): “ PONTE DA VINCI, SCONCERTANTI LE RISPOSTE DEL VICE MINISTRO E DI CITTÀ’ METROPOLITANA” 

“ La vicenda del ponte di Sasso Marconi ha destato da subito non poche perplessità in primis sulle cause che hanno portato – nonostante le ripetute segnalazioni ed interpellanze- alla scelta inevitabile ma drastica, della chiusura totale della viabilità, ciò a testimonianza che c’è stato un errore di valutazione. Oggi inoltre, dalle dichiarazioni rese in Parlamento dal viceministro Morelli, apprendiamo come Anas aspettasse  il cantiere per settembre, ma la Città metropolitana, “per il tramite della Prefettura di Bologna, ha recentemente rappresentato l’esistenza di alcune problematiche nell’effettuazione delle lavorazioni programmate che determinano un differimento della loro conclusione” e ne rimaniamo allibiti. Questa risposta è in netto contrasto con quelle anche recentemente ricevute alle interpellanze e, altresì, con quella odiernamente riferita dal consigliere delegato che insiste nel respingere gli addebiti rivolti da Anas. 

Di certo vi è che il Ponte Leonardo non è passato di proprietà ad Anas nell’aprile 2021 e che i ritardi esistono, se consideriamo che sono già trascorsi 9 mesi dalla chiusura e siamo ancora in fase di aggiudicazione  dei lavori e dell’incarico professionale a supporto, 

per quanto riguarda l’intervento sul pulvino della pila 15, necessario per operare in sicurezza sull’opera. 

Quello che però non sembra chiaro a tutti gli Enti interessati, Città metropolitana in primis, è come si tratti di un’infrastruttura che riveste un ruolo fondamentale per il territorio e per l’economia dello stesso. 

Per questo urge un chiarimento definitivo e reale sulla tempistica e, a questo punto, anche su eventuali addebiti che andranno verificati, perché questo rimpallo di  responsabilità è davvero disdicevole e umiliante per chi vive e lavora in questo territorio. 

Necessario sarà anche adoperarsi, mediante un’opera sinergica tra tutti gli enti, per accelerare il più possibile la tempistica, fino ad arrivare almeno alla riapertura parziale.”

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