Enel e forniture elettriche

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Oggi, Domenica 09 Dicembre 2018, sono a Pianaccio, mi aspetta una domenica di lavoro. Devo preparare la casa per il soggiorno invernale e natalizio in particolare. Cosa prima: riscaldare gli ambienti e collaudare ogni impianto. Sistemare legna e pellet, bombole di GPL ed altre incombenze. Ore 8,10 mentre sorseggio il the, improvvisamente le lampadine della cucina si spengono. Controllo gli interruttori e salvavita . Tutto a posto. Il contatore Enel invece mi segnala che c’è una interruzione nella fornitura elettrica. Come, ma a che punto siamo ? Non nevica, non piove, c’è una leggera brezza, il cielo è sereno o quasi e si interrompe la linea elettrica ? Consulto con il vicino di casa Umberto Biagi . Andiamo a vedere, lui è esperto, all’inizio del paese ove vi è un palo di cemento con varie terminazioni elettriche . Ed infatti vi è un filo staccato. “E’ già la terza volta che si stacca” commenta Umberto mentre si reca a casa per segnalare il guasto all’ Enel. Faccio così anch’io e, penso, l’abbiano fatti altri abitanti del paese. Conseguenze: addio lavori e prove con caldaie ed inserto nel camino, se non c’è elettricità non funziona nulla e c’è anche il rischio, non tanto remoto, di danneggiare qualche impianto. Vorrei qui rammentare che sia le caldaie a legna che gli inserti nei camini che vanno a legna, se manca la corrente elettrica e sono in funzione, vengono danneggiati sino alla demolizione dal calore prodotto dalla combustione della legna. Detto combustibile non è possibile spegnerlo come si fa con altri. Vi è chi si è trovato con la caldaia a legna semi demolita per una interruzione di energia elettrica. A cosa vanno incontro gli abitanti dei nostri paesi appenninici ? Primo : disporre di un elettro generatore di potenza adeguata al consumo della abitazione da mettere prontamente in funzione appena ci si accorge del black out . E se detta interruzione avviene di notte o quando si è lontani ? Disporre di una adeguata batteria tampone con sistema di trasformazione dalla corrente continua in alternata a 220 Volt con relativi sensori che avviino ventole e pompe al fine di evitare il disastro . Non si tratta mica di bazzecole, parlo dell’aspetto economico . Nella migliore delle ipotesi si passano, e di parecchio i 1.000 € . Gli unici impianti di riscaldamento che non sono vittime del black out elettrico sono…i camini aperti ! Proprio quelli su cui è calata la scure anti inquinamento regionale. Quindi ? O rischi per l’inquinamento o ti trovi con la caldaia o l’inserto distrutto per mancata fornitura elettrica. Qui vi è da sottolineare l’assurdo : 3 volte che il cavo elettrico si rompe, sempre quello! Cara ENEL, non pensa che invece di spendere una barca di soldi nell’inviare per tre volte due squadre a sostituire o giuntare un cavo lungo, al massimo un metro, sia meglio mettervi un cavo di spessore maggiorato una volta per tutte ? Non sarà mica che tanto paga il cliente e quindi ci si trastulla in operazioni assurde ? Nel primo pomeriggio, mentre ero a pranzo nell’Antica Locanda Alpina della Famiglia Gentilini, la corrente è ritornata. Ormai il tempo per avviare gli impianti, spegnerli, aspettare che si raffreddino e pulirli non c’era più, erano trascorse quasi 6 ore, e quindi mi sono preparato per il ritorno a Bologna. Domanda rivolta a coloro che parlano continuamente di “Rilancio dell’Appennino”, “Nuove opportunità in Appennino” ecc. ecc. e chi ne ha più ne metta :”Siete veramente sicuri che, visto che ogni volta che nevica, piove forte o tira vento, eventi meteorologici ignoti in Appennino, vi sono interruzioni dell’energia elettrica o nelle comunicazioni, sia quello il miglior biglietto da visita per l’incauto che decidesse di investire i suoi risparmi nell’acquistare un immobile nelle nostre aree ? E poi, tutte le attrezzature per evitare i danni del black out chi le paga ? E gli stessi danni, visto che una caldaia a legna costa sui 6.000 €, chi la rimborsa ? Anche un semplice inserto costa dai 1.500 ai 3.000 €  seconda della potenza . Tutto a carico degli abitanti ? Intanto godetevi la foto del cavo, con tracce di precedenti aggiustature, bello a penzoloni .

Ettore Scagliarini

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