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Come salire al Corno

 

Sabato 16 Febbraio decido di andare a Pianaccio. In auto? Troppo scontato ; in treno + bus + 4 Km a piedi bello ma rischioso. Come funzionano i treni? In bicicletta, come consigliano a Bologna? Chi sono Gino Bartali o Fausto Coppi? Decido di fare il tragitto in scooter. Sono 64 anni che viaggio, anche, su mezzi motorizzati a due ruote e, penso di cavarmela senza problemi. Partenza ore 17,45 da Via Nosadella ed arrivo a Pianaccio alle ore 19 minuto più minuto meno. Il fine di questo spostamento? Andare a sciare Domenica mattina al Corno assieme alla figlia, suo marito ed il nipotino di 4 anni. Federico. E così alle ore 8,45 di Domenica, con lo scooter, sono alle Polle, luogo di incontro con la famiglia. Ho con me, oltre la giacca a vento e gli occhiali scuri, gli scarponi. Vado da Armando e prendo casco, bastoncini e sci. Alle 9,15 stiamo tutti scendendo lungo il campo scuola. I primi 200 metri sono tragici. Mi sembra di essere un pezzo di legno. “Ma chi me lo ha fatto fare” è il pensiero che mi attraversa la mente. “Ma un vecchio montanaro come te che ti sei messo gli sci a 13 anni e ne hai fatte di cotte e di crude, arrivi a questi punti?” è la risposta dell’angelo custode. Morale, ho finito per fare tutte le piste del Corno in tutta scioltezza, quasi come ai vecchi tempi. A mezzogiorno le ginocchia hanno cominciato a fare Giacomo Giacomo e, ormai, l’abbonamento mattutino stava per scadere e, quindi, mi sono fermato. A questo punto mi sono guardato attorno. Non so quante persone vi fossero, alcune migliaia? I parcheggi pieni, gente in ogni dove. Qualcosa zoppicava. Lungo le piste eravamo un buon numero, ma nulla di trascendente. Le seggiovie avevano più posti vuoti che pieni e solo di sciatori o con tavole. Non ho visto nessuno a piedi prendere gli impianti di risalita. E pensare che dalla cima del Corno era possibile vedere le Alpi, la Corsica e tanti altri siti. Formulo una domanda :” Perché di tante centinaia, se non migliaia di persone, quasi nessuno ha utilizzato una delle seggiovie per salire in quota? In una giornata solatia, priva di vento e con panorami mozzafiato ?” E’ vero, vi erano gruppi con ciaspole o a piedi che salivano, ma di utilizzatori degli impianti, sciatori esclusi, non ne ho notati. Che vi sia una forma di rigetto collettivo verso i sistemi meccanizzati a fune per salire in quota ? O alla gente di andare in seggiovia non importa più un bel niente ? Attendo commenti e spiegazioni su questo dilemma.

Ettore Scagliarini

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