Commento al voto di un ex amministratore

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Da ormai “antico Amministratore” della nostra Valle (il mandato che vide il mio personale impegno nell’amministrazione di Castel di Casio risale ormai al quinquennio 2004-2009), mi sento “maturo” per un oggettivo commento all’andamento elettorale scaturito da questo “election day” appena spirato.
Intanto una prima considerazione da farsi è che alle percentuali partitiche uscite dal voto europeo raramente è corrisposta la medesima percentuale alle comunali. Se si eccettua infatti il caso di Vergato, ove il candidato di centro-sinistra già nel precedente mandato fu quasi “partiticamente costretto”, l’esempio più eclatante di questa controtendenza ce lo fornisce Grizzana Morandi, dove il centro destra unito è stato superato inopinatamente addirittura dal mutilato e territorialmente assente Movimento Cinque Stelle.
Un territorio, il nostro, nel quale prevalgono ancora le logiche di conoscenza personale, del “sindaco che io lo conosco”; logiche che, appunto, travalicano i colori partitici e gli ideali.
Un secondo aspetto è il dramma del ricambio generazionale e del disimpegno per la Comunità così come etimologicamente intesa.
Caso ne sono Lizzano e Castel d’Aiano, ulteriori due Comuni che si uniscono alla “teorie delle liste uniche”.
Non conosco personalmente il candidato Vincitore di Castel d’Aiano ma, ad onor del vero, conosco quello di Lizzano, Sergio Polmonari, Amministratore di lungo corso che ritorna alla carica di primo cittadino dopo uno stop di cinque anni che non hanno segnato un effettivo cambiamento.
I giovani latitano e viene richiamato il “Palma Verde”.
La Lega sembra ora il solo catalizzatore di forze fresche ma, a livello locale, per mancanza di scuola e di costrutto, manda allo sbaraglio soggetti forse volonterosi ma di scarsa efficacia.
Castel di Casio stessa ha visto più una lotta intestina che di effettiva ideologia politica e questo certo non aiuta la logica democratica della crescita e dell’alternanza.
In definitiva a 38 anni ritrovo in montagna Sindaci neo eletti che facevano politica e sedevano in Consiglio Comunale assieme a mio padre…non è un bel segno, ma non tanto per l’Alta Valle del Reno, condannata ormai da decenni da sé stessa ad un ruolo sempre più marginale ed ininfluente all’interno del territorio provinciale, quanto per la vera emergenza democratica che si prospetta per l’immediato futuro. Una emergenza che toccherà da vicino gli interessi ed i bisogni di ogni giorno, il nostro welfare, la nostra mobilità, il nostro lavoro.
Non sono mai stato un rottamatore, anzi, ma imputo ad una precisa generazione l’incapacità materiale e forse anche la volontà, di non aver pensato al famoso “dopo di noi”. Cosa che gli spesso “odiati” fratelli della bassa hanno invece saputo fare, ed i risultati li abbiamo potuti apprezzare con un ricambio generazionale non indifferente che continua a garantire loro futuro e servizi. E mi riferisco non solo agli amministratori ma anche alle Segreterie politiche.
Enrico Bittoto
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