Aboliamo l’ Art. 21 della Costituzione

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Letto sui giornali :”Critica l’amministrazione comunale per le buche e si ritrova la Polizia Municipale a casa che le intima di chiedere scusa alla Sindaca” . La frase “orrenda” era “Amministrazione ridicola”.

La Sindaca ha precisato che l’intimidazione aveva solo uno scopo educativo. Ormai la Casta ha, di fatto, abolito l’Art. 21 della Costituzione quello che sancisce la libertà di opinione.

Basta esprimere critiche, anche fondate e con un linguaggio privo di termini volgari ed offensivi, per beccarsi denunce per diffamazione, intimidazioni ed altro.

Quello che è successo a Peschiera Borromeo, con la Polizia Municipale che si reca a casa della signora per intimarle di chiedere scusa alla Sindaca, è la punta dell’iceberg di una prassi consolidata fondata sull’intimidazione. Visto poi che chi appartiene alla Casta può benissimo appioppare epiteti volgari ed offensivi nella più assoluta certezza che detto frasario passi per “Opinione politica”, formulo una proposta :Abolire l’Art. 21 della Costituzione sostituendolo con la seguente frase “I sudditi della Repubblica Italiana sono tenuti ad esternare approvazione incondizionata all’operato degli appartenenti alla Casta politico-amministrativa. In caso contrario saranno denunciati e, possibilmente, rovinati economicamente e condannati”.

I metodi delle celebri Monarchie Assolute con il reato di “Lesa Maestà” ad insindacabile giudizio del Monarca e dei suoi cortigiani, non sono mai scomparsi dalla nostra società, si sono solo mascherati, dobbiamo quindi ringraziare la Casta di avercelo esplicitato nella prassi quotidiana. D’ora innanzi per i sudditi della Repubblica Italiana sarà doveroso prosternarsi “democraticamente” dinnanzi a qualsiasi appartenente alla Casta.

Ettore Scagliarini

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