Nel mettere a posto una serie di carte, mi è ritornato in mano uno scritto, eseguito con bella grafia con pennino ed inchiostro seppia scuro, che, penso dei primi anni della seconda guerra mondiale.
E’ intitolato : Parodie dei film
L’orribile verità La tessera
Lasciateci vivere Il pane
L’orrizzonte perduto La farina
Bionda sotto chiave La polenta
Sogno infranto Il burro
Tormento L’olio
Abbandono Il riso
L’innafferrabile Il café
Il tesoro nascosto Le patate
Tutta la città ne parla I fagiuoli
L’ultima passione Il formaggio
L’esiliato Il salame
La straniera La banana
La peste a Parigi Il surrogato
Un caso sensazionale Un uovo alla settimana
Il primo pensiero La colazione
Non me lo dire Buon appetito
La porta chiusa Il macellaio
I prigionieri del sogno La fila dei consumatori
L’adorabile sconosciuta La saponetta
L’avorio nero Il carbone
Pensaci Giacomino I punti
Lo vedi come sei ? Il gas
Le luci della città L’oscuramento
Sterminateli senza pietà Gli accaparratori
Pericolo pubblico N°1 L’allarme
L’uomo che gridava al lupo La sirena
Prigione senza sbarre Il rifugio
L’allegra brigata L’U.N.P.A.
Passione Tagliatelle alla bolognese
La scuola dei timidi Comprare senza tessera
La cena delle beffe Il sabato in trattoria
Piccolo mondo antico Provviste nascoste
Il sogno di tutti La finissero una buona volta
Il pirata sono io Mussolini
Ho lasciato i piccoli errori di ortografia. Come si può notare di entusiasti della guerra ce ne dovevano essere pochi. Il testo era, indubbiamente, molto riservato, l’autore avrebbe corso gravi rischi se qualcuno lo avesse diffuso. Dai titoli dei film si può arguire gli anni di esecuzione di detta parodia. l’U.N.P.A. era l’Unione Nazionale Protezione Antiarea che, di fronte alle massicce formazioni di bombardieri alleati, poteva fare ben poco. I punti erano quelli delle tessere. Meditate gente, meditate
Quando ero ragazzo veniva pubblicato un settimanale umoristico e di satira “Il Travaso, delle idee”, semplicemente Il Travaso. Oggi una simile pubblicazione è letteralmente inconcepibile, in un mese sarebbe subissato da denunce di diffamazione da parte della Casta. Diffamazioni nel 99,9999999% inesistenti ma che trascinerebbero detto settimanale in una infinita congerie di atti giudiziari. Fra le varie rubriche vi era quella de “La vedova scaltra” un personaggio perennemente in gramaglie che palesava il continuo desiderio di raggiungere l’anima beata del marito morto. Partendo da detto presupposto formulo anch’io una frase adeguata a detta vedova :
“Signore, fammi la grazia di raggiungere al più presto l’anima beata del mio Ernesto, appena avranno fatto la nuova Porrettana da Sasso Marconi a la Carbona”
Ettore Scagliarini