E’ noto che i problemi più complessi hanno soluzioni semplici, immediate e sbagliate. Uno di questi è l’inquinamento in città. La soluzione ? Semplice ed immediata : divieto di circolazione per tutte le auto.
Questa soluzione fa il paio con l’assenza di qualsivoglia area di parcheggio, che non siano le strade e le piazze, e le relative contravvenzioni per divieto di sosta.
Analizziamo tecnicamente il problema inquinamento automobilistico. Tutte le strade, parlo di Bologna, ma non è che da altri parti, almeno in Italia, le cose siano messe molto meglio, sono ridotte ad 1/3 della superficie viabile causa il fatto che o da un parte o da ambedue i lati sono trasformati in parcheggi. La conseguenza immediata è la notevole riduzione della velocità di percorrenza di qualsivoglia veicolo. Se consideriamo il tasso di inquinamento in funzione del tempo, si evince che un’ auto che transita in 3 minuti invece che in 1 inquina 3 volte di più.
Ma a questo vi è da aggiungere che, essendo i due lati della strada trasformati in parcheggi, la semplice ragione di entrata o uscita da detti pseudoparcheggi, obbliga a fermate, con motore acceso, ripartenze con motore non più in regime costante di numero di giri, ma con elevato numero di giri ed a bassissima velocità e, conseguentemente, un un rilevante aumento dei gas di scarico.
I nostri amministratori dovrebbero, prima di criminalizzare gli utenti motorizzati, che tra l’altro pagano fior di tasse per potersi muovere, considerare bene cosa non abbiano fatto e cosa non stanno facendo per destinare le vie, strade e piazze alla loro funzione primaria ovvero a spazi destinati alla mobilità e non al parcheggio. Si metta nel paniere che per trovare un buco ove sistemare un’auto risulti necessario perdere dei quarti d’ora girovagando per il quartiere a bassa velocità. La responsabilità di ciò non va imputata ai possessori di mezzi a motore, con un metodo da fondamentalismo di inquisizione, ma a coloro che non hanno provveduto, e non provvedono, a destinare apposite strutture al deposito, parcheggio, di tali mezzi.
La fantasiosa trovata di girare a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici, andrebbe bene se : i mezzi pubblici avessero una velocità commerciale accettabile, ma questo fa a pugni con le strade ridotte a parcheggi, che chi utilizza l’auto lo facesse solo per spostare il proprio corpo, spesso l’auto è un mezzo di carico, e, poi che debba andare solo ove i mezzi pubblici arrivino e ad orari ben definiti.
Tanto per esemplificare ho portato a più riprese un bel po’ di ingombranti e pesanti materiali alla stazione ecologica di Borgo Panigale. Penso che mi sarebbe risultato difficile farlo a piedi, in bicicletta o in autobus. Quindi, prima di dar trombe alla mobilità ecologica, si provveda a riportare le vie ( dal latino vehere che significa muoversi, viaggiare e non parcheggiare) alla loro primaria funzione. Adibire apposite strutture a parcheggi anche al fine, non solo di diminuire l’eventuale inquinamento, ma di ripristinare l’aspetto estetico delle nostre strade, piazze e città.
Il che significa, alla fin fine, migliorare la qualità di vita, in tutti i sensi.
Ettore Scagliarini