Sanita’ e virus

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 Stante il problema delle infezioni da coronavirus, ho cercato di capire un po’ del perché le sanità, al plurale, visto che l’infezione colpisce un po’ tutti i paesi, si siano trovate disarmate. La più facile accusa è quella che viene rivolta a Big Pharma, ovvero ai colossi privati che fanno ricerca, producono farmaci o vaccini e poi li vendono. Una qualche ragione in questa accusa c’è, ma si deve coniugare con l’assenza, o quasi, dello stato, o degli stati, nel tenere in pugno la situazione della ricerca medica e/o farmaceutica.
Cerco di spiegarmi meglio. Big Pharma sono aziende private ed il fine di qualunque azienda privata è fare utili. Sta poi allo Stato tenere sotto controllo questi utili, tasse, quantità di danaro reinvestito nella ricerca e prezzi dei medicinali o vaccini. E qui la catena incomincia a mostrare come molti anelli siano corrosi ed aperti. Le classi politiche hanno un fiuto assai sviluppato e l’odore del danaro è un’attrattiva irresistibile assai più che il tartufo per un maiale. L’Italia occupando stabilmente una posizione oltre il 50° posto nell’elenco dei paesi più corrotti, è l’esempio di come molte cose finiscano per andar male nella nostra Sanità. Mettiamoci in aggiunta la dilagante mentalità del liberismo spinto alle sue estreme conseguenze anche nella gestione della Sanità pubblica e la frittata è fatta.
Partiamo da monte, dalle patologie legate a virus della stessa famiglia del coronavirus. E’ da parecchi anni che questa famiglia causa guai alla famiglia umana, ma qui entrano in ballo i numeri sia degli infettati e/o morti e le zone dove queste patologie si manifestano. Se questi virus colpiscono aree estremamente povere del mondo, il numero dei decessi non è rilevante e le nazioni “civili” vengono colpite marginalmente da tali morbi, quale interesse avrebbe Big Pharma ad investire miliardi in una ricerca ed una produzione che non la ripagherebbe, comunque, delle spese fatte ? Qui dovrebbe essere lo Stato o, meglio, gli Stati a fare o continuare la ricerca su queste famiglie di virus, visto che prima o poi, il malanno si ripete. Ma interviene quella cultura, come prima ho asserito, del liberismo spinto, ovvero anche uno Stato non investe nel mantenimento di questi studi perché non ne ha un interesse immediato. La Spending Review italica è un esempio eclatante di liberismo mascherato da conti economici.
Tutti sanno di quanti scandali si sono evidenziati nella gestione del SSN. Alcune regioni meridionali dove impera la fraterna amicizia tra delinquenza organizzata e una certa classe politica, abbiano presentato dei passivi di bilancio spaventosi accomunati ad una insufficiente prestazione sanitaria. Bene, si mettono in ordine i conti, come ? Togliendo gran parte delle prestazioni sanitarie. Non è casuale che molti abitanti del sud Italia debbano emigrare al Nord per farsi curare. In conti spiccioli e come se su 100 € di spesa se ne fossero “distolti” 50, dopo, con la Spending Review, di € ce ne sono 70 ma se distolgono 50 come prima.
Una domanda: come è possibile che una prenotazione di un esame di una certa gravità attraverso il SSN abbia tempi biblici ma se si va attraverso la sanità privata, a pagamento, detto esame si fa in pochissimo tempo ? E’ ovvio che a monte vi sono due carenze: quella del SSN nel tener monitorato il servizio sanitario privato ed utilizzarlo, con appositi contratti, onde garantire al cittadino una sanità efficiente ed in tempi brevi, dall’altra quella di scaricare sulle spalle del cittadino le spese sanitarie, liberismo tout court.
Quindi, ritorniamo al coronavirus, questa patologia ha trovato Big Pharma in tutt’altre faccende affacendata, utili, e la ricerca pubblica, allineata a detto modo di vedere il problema sanitario, completamente impreparata ad affrontare l’emergenza per non aver impostato una ricerca e degli studi su questa famiglia di virus. Ripeto famiglia di virus che da parecchi anni colpisce il genere umano .
Traetene voi, lettori, le conseguenze.
Ettore Scagliarini

 

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