Le antiche vie di transito

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Il Santuario della Madonna dell’Acero

 

A quanto già esposto negli articoli precedenti vorrei aggiungere che nel Belvedere le antiche vie di transito principali erano 4 (quattro). Ho accennato quella che passava per Monteacuto. Ve ne era un’altra che, facendo sempre capo al Passo de La Masera, raggiungeva Vidiciatico per salire alla Bocca delle Tese e poi scendere a Pianaccio toccando una notevole costruzione del 1535 El Catlan, il borgo di Fiammineda per giungere a Pianaccio. Da qui si diramavano altre vie. Una verso Monteacuto. Un’altra prendeva la direzione della Piana dei Bagnadori attraversando zone, case e borghetti con denominazioni latine, pre latine e con interessi produttivi e commerciali. Case e resti che riportano anche le date di costruzione. Ai Bagnadori la via subiva un’ulteriore biforcazione, verso SE in direzione Segavecchia e verso W in direzione Madonna dell’Acero. Alla Sboccada dei Bagnadori è stato rinvenuto un sito di età meso-neolitica frequentato abbastanza assiduamente migliaia di anni fa, vista l’abbondanza di manufatti di selce nel terreno. Prendendo la Via dei Signori, così è denominata la antica via in questi posti per essere abbastanza pianeggiante, in direzione Segavecchia, si sale al passo del Cancellino per poi scendere in Toscana con direzione Gavinana e Maresca.Andando per detta Via dei Signori verso Madonna dell’Acero, luogo di culto e di rifugio già presente nel 1300, ci si congiungeva con una delle due vie che risalivano la Valle del Dardagna . La più alta, appunto, passava per Rocca Corneta, Chiesina, Farné, La Ca’, Torlaino, Ca’ di Berna, Acerone, Madonna dell’Acero. Riunita con quella proveniente dai Bagnadori-Pianaccio, andava in direzione del Passo dello Strofinatoio, il più alto della zona 1845 m .

cascate del Dardagna

E’ il passo più alto ma è il più breve per raggiungere le cittadine toscane dell’altro versante. L’altra via della Valle del Dardagna, seguiva il torrente da modesta distanza, toccando tutti i borghi e case site nel lato destro del corso d’acqua. Questa via confluiva a livello di Madonna dell’Acero nella precedente, per poi biforcarsi ulteriormente prendendo la direzione per il passo attualmente denominato “Passo dei 3 Termini”, ma in antico, almeno sino a metà del 1700, chiamato Passo della Calanca.

A questo punto facciamo anche un po’ di conti.. Supponiamo che nei soliti canonici 220 giorni di frequentazione, 20 persone prendano la via di Pianaccio, 10 quella del Farné e altri 5 la via del Passo della Calanca, che, tra l’altro, è prossimo al Lago Scaffaiolo. 35 persone in tutto per ogni giorno = 7.700 persone per il periodo considerato. I soliti € 5 per panino e bottiglia d’acqua e siamo a € 38.500 cui vanno sommati € 20 per B&B che danno un’altra somma di € 154.000 per un totale globale di € 192.500 . Non sarà una cifra enorme, ma sono sempre soldi. Ipotizziamo che 10.000 persone siano quelle che andranno a riprendere, a trovare, a pranzare con i transeundi. € 20 a testa x 10.000 fanno € 200.000 che sommati ai precedenti fanno la zuppa di quasi € 400.000. Se mettiamo nel conto anche gli € della Via di Monteacuto ci troviamo dinnanzi ad un globale di circa € 700.000.

Monteacuto delle Alpi

Non sarà, inizialmente, una ricaduta sul territorio enorme, ma sono denari che si vanno ad incassare con un investimento modesto in gran parte centrato sulla sistemazione di tratti di sentieri o mulattiere. I servizi di : ristorazione, forniture alimentari, B&B sarà opera di privati. Non ho idea di quanto danaro necessiti per queste sistemazioni, ma di certo non arriveranno mai ai livelli di qualsivoglia impianto a fune, anzi, sono quasi certo, che si tratti di cifre assai più modeste. Dette spese, tra l’altro non andrebbero ad aziende estranee al territorio, ma ad operatori del territorio, a cooperative che operano in zona. Una volta rese agibili, l’operazione più importante sarà quella di una intelligente ed articolata campagna pubblicitaria tesa a mostrare le emrgenze storiche ed ambientali di tali percorsi. Ultimo particolare, non trascurabile in futuro, NON ho preso in considerazione l’eventuale flusso turistico in senso inverso, ovvero, dalla Toscana all’Emilia. Se la sistemazione dei transiti e riqualificazione delle emrgenze storiche verrà fatto in maniera seria e responsabile, questo tipo di afflusso turistico non sarà trascurabile, come d’altronde avviene in altre vie a noi viciniori.

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