Ho letto di detto bando e del numero di richieste esaudite. Il nocciolo del problema “Ripopolare l’Appennino” si scontra con alcuni problemi strutturali. Il primo è il lavoro, a mio avviso legato ad un deficit di istruzione. Da molti anni, il mondo del lavoro si è profondamente modificato, è necessaria una solida preparazione teorica collegata ad una altrettanta solida preparazione pratica. Si pensi solo cosa abbia significato l’ingresso dell’informatica nel mondo del lavoro. Quindi è indispensabile un livello di istruzione adeguato ai tempi; cosa che non mi sembra di vedere nella nostra montagna. E’ una mia opinione che parte dello spopolamento sia proprio dovuto a questo gap. I giovani, superata la fase della scuola dell’obbligo, se vogliono acquisire un livello di istruzione superiore e più diversificato devono “emigrare”. Dopo sarà difficile il loro ritorno. Mancando i giovani manca la capacità ed il coraggio di impiantare nuove attività. Non è casuale che vi siano comunità quasi totalmente dipendenti da investimenti pubblici o da interventi di imprenditori o aziende fuori dal territorio. L’attuale offerta lavorativa non mi sembra particolarmente alettante. Vi sono anche aziende che hanno ottime possibilità occupazionali ma che non riescono a trovare in zona maestranze adeguate. A mio avviso i due corni del problema : Lavoro ed Istruzione andrebbero risolti assieme mettendosi ad un tavolo assieme agli imprenditori della zona. La Valle del Reno ha una lunghissima storia metalmeccanica, possibile non vi sia un dipartimento universitario realativo a detto comparto produttivo ed una scuola tecnica a livello superiore ? Da anni sento parlare di Banda Larga, sembra sia l’oggetto misterioso. Per varie zone, ed aziende, il collegamento internet diventa difficile e saltuario. Queste sono pecche quasi peggiori delle condizioni della SS 64 Porrettana, per non parlare della ferrovia. Va bene la casa, ma non si dovrebbe finire come quella coppia di sposi novelli che la sera delle nozze si trovarono in casa e si guardarono negli occhi e la sposa esclamò :”Bela mi e bel tì, ma cussa magneggna?” Traduzione :”Bella io e bello tu ma cosa mangiamo ?”
Ripopolare l’Appennino
Ettore Scagliarini
L’idea di proporre agevolazioni alle giovani coppie per indurle a venire in Appennino non è nuova. Circa 30/35 anni fa lanciò una proposta molto simile il sindaco di Granaglione che era allora Giuseppe Nanni, ora primo cittadino di Alto Reno Terme. Poi ce ne furono altri, ultima, mi pare 3 anni fa, Elena Torri, allora sindaco di Lizzano in Belvedere. Considerando la realtà attuale mi sembra di poter dire che non abbiano riscontrato grande successo. Speriamo tutti che in questa occasione le cose vadano diversamente. Ma la vedo difficile.
Mario Becca