Traffico anomalo ?

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Monteacuto delle Alpi nel comune di Lizzano in Belvedere

Sabato scorso sono partito da Pianaccio per riportare i due nipotini ai genitori a Pianoro. Ore 17: siamo lungo la SS 64 Porrettana. Da subito sono colpito da una particolarità: il traffico piuttosto modesto di auto in direzione montagna. Ero abituato a vedere, in passato, con giornate di caldo notevole, una fiumana di auto, l’una dietro l’altra alla ricerca del refrigerio montano. Questa volta quasi un deserto, con l’aggiunta di nessun mezzo pesante di qual si voglia dimensione. Ho pensato: vuoi vedere che i “Cittadini” hanno seguito le intimazioni del VERI MONTANARI DOC di non recarsi nell’Alto Appennino Bolognese essendo personaggi poco graditi ? Il giorno successivo, Domenica, mi sono recato in scooter all’Oasi di San Gherardo in quel di Sasso Marconi. Era mio compito fare da accompagnatore alla visita di un ramo dismesso dell’antico acquedotto romano di Rio Conco. Vi era un certo numero di prenotati con molti ragazzini, tutti interessatissimi. Ritorniamo alla SS 64 Porrettana che avevo fatto da Bologna a Sasso Marconi alle 9,30 ed al ritorno alle 13,30. Un traffico men che modesto. Ma questi cittadini dove vanno ? Un congruo numero lo avevo visto lungo la strada per San Gherardo, tanti a piedi con il loro zainetto più o meno colorato sulle spalle, bastoncini, qualcuno con accompagnamento di cane. Altri, e non pochi, in sella alle loro mountain bike che transitavano lungo le strade limitrofe all’Oasi. Mi sto dimenticando che mentre accompagnavamo i nipotini dai genitori, avevamo percorso un certo tratto del fondovalle Savena. Anche lì moltissime auto parcheggiate con tante persone sulle rive del corso d’acqua. Vari camminatori con gli zainetti ed altre mountain bike. Vuoi vedere che i “Cittadini” stanno dirottando le loro frequentazioni in luoghi e modi diversi dal passato ? Perché fare, fra andata e ritorno 200 Km con la quasi certezza di essere ospiti poco graditi, quando con pochi Km, spesa modesta, puoi trascorrere una giornata in tranquillità ? E poi vi sono luoghi storici da visitare, abbazie, chiese, castelli ed altro. E non è da dire che manchino ristoranti, trattorie ed osterie con specialità locali e prezzi anche abbordabili. Anche verso la dimenticata pianura vi sono percorsi da farsi in bicicletta, uno assai interessante lungo l’antico canale Navile. Anche queste zone hanno un notevole patrimonio storico da visitare. La mia considerazione è questa : il turismo di fine settimana si sta diluendo verso una molteplicità di mete che fino ad alcune decine di anni fa era impensabile. Non è infatti casuale l’aumento esponenziale di cartelli in Alto Appennino con la scritta “Vendesi” o “Affittasi”. La gestione di una seconda casa è oneroso, se proprio non vi sono particolari legami affettivi o familiari, è una zavorra assai pesante da sostenere. E poi con quale utilizzo ? Il periodo invernale con l’imperativo categorico di sciare è passato di moda ed anche la neve, specialmente nel periodo natalizio, è, spesso, un ricordo. Riscaldare una casa per 15 giorni è una spesa tale ed un sacrificio che conviene passare una settimana bianca sulle Alpi. Le vacanze estive si sono ridotte tra i 30 ed i 20 giorni e, spesso, in famiglia c’è chi in detto periodo lavora. Se poi si ha un figlio o due, chi li gestisce ? Nei dintorni della città vi sono strutture che possono far trascorrere il periodo estivo ai figli tra sport e corsi vari. Gli infanti sono a portata di mano senza problemi di viaggi di varie ore. Certo l’Appennino ha il suo fascino, ma anche i suoi handicap tutt’oggi o non risolti o all’inizio di una loro risoluzione. E’ mia opinione che gli operatori turistici in Appennino debbano analizzare attentamente la società cittadina odierna e adeguare le loro offerte alle esigenze di questa società in forte evoluzione. Non ultimo, cercare di dissociarsi da quei personaggi autodichiaratisi VERI MONTANARI DOC che colgono qualsiasi occasione per deridere, offendere e dichiarare pubblicamente, anche per iscritto, di non volere turisti cittadini nei loro sacri siti. Vi posso garantire che chi legge simili dichiarazioni si fa una pessima immagine del mondo montano.

 

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