“Appennino rilanciato” ma sempre con problemi

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L’inizio della primavera, e quindi il preambolo della stagione estiva che dovrebbe portare tanti turisti in Appennino dove sperano di recuperare dalla crisi pandemica (e prepandemica !) , ha coinciso quest’anno con l’avvio della campagna elettorale e pertanto sono iniziate le inaugurazioni, i lanci di progetti e di programmazioni a breve e lungo termine. Tra i tanti slogan abbiamo letto sui quotidiani “Rilanciamo l’Appennino” a cui hanno fatto seguito locandine di iniziative per sportivi ( runners e bikers soprattutto), per amanti della natura affiancata buona tavola con sfondi culturali. Tutte cose belle alle quali plaudiamo, ma…ma la verifica che verrà fatta a fine stagione rischia di non essere molto positiva se rimangono i soliti problemi che toccano la vita quotidiana di residenti e turisti.

Mi riferisco ai problemi della ferrovia, che il bravo Valerio Giusti evidenzia quasi quotidianamente, a quelli stradali, rilevati da chi è obbligato a percorre la SS.64 per motivi di lavoro, a cui si aggiungono altri che sono assurdi e illogici pensando che siamo nel 2021 e che hanno una sola causa: i costi !!

L’Ospedale di Vergato ha il Pronto Soccorso attivo solo per 12 ore e cioè dalle 8 alle 20. Per le restanti ore tutta la zona deve ricorrere alle ambulanze del 118 che partono da Porretta o da Sasso Marconi. E’ incredibile, ma è una realtà che si trascina da tempo nonostante le tante promesse. E’ fuori da ogni logica che un territorio in cui la popolazione aumenta nel corso dei mesi estivi debba essere in questa situazione. Già grave nei tempi normali, ma ora è ancora peggio. Non si può accettare una decisione di questo genere per mancanza di fondi. I soldi ci sono, basta saperli trovare e avere la volontà di spenderli per la salute dei cittadini che sono quelli che pagano !!  A qualche politico vorrei lanciare una sfida: anche da sano provi a fare il tragitto da Castel d’Aiano o Tolè o Cereglio (dico i primi nomi che mi vengono in mente)  sdraiato sulla barella dell’ambulanza e all’arrivo all’ospedale di Porretta o al “Maggiore” di Bologna dica come si sente…pensi se uno è costretto a farlo da sofferente…

 

Stamattina (mercoledì 14 luglio) ho ricevuto diverse telefonate da amici che lavorano in uffici in Alto Reno, tutti molto arrabbiati e preoccupati per la stesso motivo: nessuna connessione internet. E quindi ferme le casse nei negozi, i bancomat, ecc…tutta l’attività NORMALE di questi posti di lavoro. Mi dicono che a Porretta è mancata dalle 8 alle 13, a Vergato era a singhiozzo a seconda dell’operatore e dei ripetitori, a Marzabotto alcuni a posto, altri si lamentavano. Sembra assurdo anche questo: in tv vediamo le riprese a più dimensioni di ciò che gira intorno alla Terra, dei robot inviati a rilevare e a lavorare sulla Luna e su Marte, e  sull’Appennino telefono e  computer vanno a macchia di leopardo ..ma di un leopardo che non sta bene di salute…

 

Chiudo con un consiglio a politici che si occupano dell’Appennino e a operatori che lavorano e investono in questo territorio: la migliore pubblicità non è quella che appare sui giornali ma quella che fanno con i loro racconti, più o meno entusiasti, coloro che hanno fatto un’esperienza diretta.  Se sono stati contenti di ciò che hanno visto e provato a tavola, nei boschi, davanti ad un panorama o a una mostra  TORNANO con amici e parenti,  in caso contrario i vuoti aumenteranno…. e le preoccupazioni pure…

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