Ma che bella giornata

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Ieri sera mia moglie si accorge che in casa non vi sono più mele, la frutta che preferisce della varietà Gala. Decido di uscire per andargliele ad acquistare e, nel contempo, conferire due corposi sacchetti di organico ed un altro consistente e pesante sacchetto di indifferenziato nei rispettivi cassonetti. 3 rampe di scala in discesa, androne della casa, esco sotto il portico di Via Nosadella, 50 metri e vi è un cassonetto dell’indifferenziato. Dai sacchetti a terra capisco che non funziona, la tessera smeraldo non riesce a far smuovere l’apparato. 100 metri verso nord vi sono altri cassonetti. Quello per l’organico si apre con il pedale e riesco a liberarmi dei pesi. Quello dell’indifferenziato non vuole sapere di aprirsi. Non credo sia colpa mia, vista la distesa di sacchetti tutti attorno. Altri 350 metri e mi reco in Via del Fossato, angolo Stradellaccio, dove vi è un altro cassonetto per l’indifferenziato. Anche qui ampia distesa di sacchetti di immondizia attorno. Riprovo con il passepartout Smeraldo ma il display mi dice che il tutto è guasto. Mi reco in Via Saragozza, dopo l’angolo con Via Nosadella dove vi è un ulteriore cassonetto per l’indifferenziato. Quindi altri 500 metri a piedi con in braccio il maleolente sacchetto per scoprire che anche questo attrezzo non funziona. I vari sacchetti a terra ne danno conferma. Ulteriori 300 metri a piedi per riportare il sacchetto delle immondizie in casa. In breve in una serata con pioggia mi sono fatto Km 1,300 con un sacchetto di immondizie per riportarlo in casa. Dopo sono andato ad acquistare le mele Gala. Considerazioni : N° 1 considerazione ecologica, secondo gli intendimenti amministrativi di Bologna, munirmi della bicicletta, rigorosamente senza accendere le luci, scendere a briglia sciolta sotto i portici di Via Nosadella e scaraventare il sacco delle immondizie, al volo, nei pressi di un cassonetto. Prassi già vista. N° 2 soluzione inquinante, per le ragioni di cui sopra, prendere l’auto ed andare in direzione Casalecchio di Reno e, appena trovato un cassonetto vecchio stile per l’indifferenziato con spazio per il parcheggio, conferire il mio sacchetto e ritornare  a casa cercando dove parcheggiare l’auto. Questa ultima soluzione è da noi molto impiegata quando andiamo a Pianaccio. Oltre a varia roba, nipoti, loro monopattini e tante altre cose, mettiamo nell’auto i sacchi di immondizia che conferiamo ai cassonetti del paese montano. Più semplice e sicuro, a parte l’odore, che perdere tempo a Bologna. Soluzioni del problema ? Chi mi conosce sa del mio feeling per la cultura. Soluzione N° 1 , invece della tessera smeraldo ogni cassonetto deve avere da risolvere una equazione di 3° grado, una diversa per ogni cassonetto, ovviamente. Sono sicuro che qualcuno riesca a mettere le sue immondizie nel cassonetto. Soluzione N° 2 di stampo umanistico . Vi è un’antica scrittura di tipo sillabico definita LINEARE A utilizzata a Creta dalla civiltà Minoica 1.600 anni a.C. e tutt’ora indecifrata . Ogni cassonetto dovrà riportare alcuni testi di questa antica scrittura, sempre diversi per ogni cassonetto, con la speranza che si riesca a decifrare quanto scritto. Chi ci riesce, oltre ad una fama imperitura, riuscirà a mettere le immondizie nel cassonetto. Le due soluzioni, oltre a dare un’immagine di Bologna città della cultura, avranno più probabilità di utilizzo dei cassonetti dell’indifferenziato che con la tessera smeraldo. Ultima considerazione di carattere interpretativo. Su tali cassonetti compare la scritta RIFIUTOLOGO. Apparentemente, ad una prima occhiata, si può pensare di un dialogo sui rifiuti, ad una più approfondita considerazione si deve arguire che il suo significato più profondo sia il DISCORSO DI UN RIFIUTO, ovvero non accetta le tue immondizie, come di fatto avviene.

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