Una società ed il suo doppio

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LA SOCIETA’ ED IL SUO DOPPIO

Il doppio di una società sono le istituzioni che fungono da specchio di tale comunità ma sono o dovrebbero essere il sistema trainante di tale società. Perché questo pensiero ? Perché ho letto che sono state imbrattate alcune strutture storiche, appena restaurate, della Chiesa dei Servi a Bologna. Anche in Piazza Malpighi, sempre a Bologna, finiti i lavori di intonacatura ed imbiancatura dello splendido porticato del convento di San Francesco, ecco, subito che iniziano le attività degli imbrattatori, come da foto. Dopo la denuncia e relativa condanna di una insegnante che aveva ripreso degli scolari che si erano impegnati ad imbrattare con feci la scuola, è consigliabile a chiunque veda sporcare luoghi pubblici, monumenti ed opere d’arte da solerti giovinastri, non azzardarsi a redarguirli con epiteti del tipo :”Maleducati, sporcaccioni ed altro” il rischio di denuncia e di relativa condanna è subito dietro l’angolo. A questo punto sorgerebbe il sospetto che anche le istituzioni siano allineate con lo spirito imbrattatore delle giovani generazioni e che fungano da elemento tutelante e trainante di tale spirito. Non riesco a vedere quale futuro luminoso si possa spalancare per questo tipo di educazione, a mio avviso, a rovescio. Ma verrebbe da pensare che in alto loco istituzionale abbiano una più ampia veduta delle sorti future e progressive anche sotto l’aspetto comportamentale dei futuri pilastri della nostra comunità. Per ora, da un po’ di tempo, leggo che si tolgono fondi all’istruzione, c’è anche chi propone la promozione scolastica per tutti. A questo punto si potrebbe abolire completamente la spesa per l’istruzione e dare diplomi e lauree a chiunque ne faccia richiesta. Vista la situazione di costante degrado e collasso di tante opere pubbliche, non credo che in detto comparto la situazione possa peggiorare. Resta il problema di chi voglia sistemarsi la casa, aprire finestre, costruire muri ed altre opere edilizie. In detto caso si avrebbe il ritorno al passato, con la ripresentazione della figura del Capomastro, un navigato muratore con anni ed anni di esperienza che riusciva a fare opere che sono arrivate sino a noi intatte, malgrado i secoli e le guerre, quali splendide cattedrali ed altri lavori architettonici fatti, spesso, con povertà di mezzi e di macchinari. Di certo, se uno di tali Capimastri avesse visto alcuni giovinastri imbrattare i muri di una chiesa o di un’altra opera pubblica con abbondanza di feci, avrebbe insegnato loro l’educazione mettendo in moto le sue mani più simili a badili. Ma erano altri tempi, si era nel Medioevo. Oggi siamo molto più civili e ci va bene, anche istituzionalmente, vedere imbrattata una chiesa, un convento ed una scuola.

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