L’anella la naso e la sveglia al collo

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Stamane sono andato in uno di quegli ipermercati del bricolage, attrezzi, vernici ecc per scoprire che il pellet che acquistavo, sino all’anno scorso nel mese di Giugno, ad € 4 il sacco da Kg 15 è venduto, adesso ad € 14 . Certo, questo è il combustibile utilizzato in zone di montagna o non servite da altre fonti energetiche. Così i baldi montanari che hanno una fonte di riscaldamento a pellet e che nello spazio di 220 giorni, fine settembre inizio maggio, si trovano ad utilizzare l’infima quantità di 2 (due) sacchi il giorno, finiranno per sborsare € 6.160 , più di € 430 il mese, invece di € 1.760 . Una differenza ridicola ? Non direi proprio . Oltre i baldi montanari ci sono i proprietari di seconde case che, a quel prezzo, si guarderanno bene dal venire a trascorrere fine settimana e vacanze sulle immacolate cime. Sembra però che la cosa non interessi e non preoccupi minimamente gli abitanti delle aree alpestri né tanto meno le somme autorità, quelle che ogni mese, ed anche più sovente, organizzavano convegni sul rilancio della montagna, sulla necessità di favolosi nuovi impianti a fune, su sbancamenti, ruspe ed assimilati. Perché parlo di disinteresse nei due ambiti ? Per la ragione che si è dato vita, pochi anni fa, ad un poderoso Comitato pro Aria Fritta ovvero ad un definito Mega Collegamento Galattico privo “Solo” di analisi dell’impatto ambientale, di studio dei flussi turistici, della metodologia costruttiva, del coefficiente di utilizzo e di tanti altri studi, anche a livello progettuale. Insomma Niente di Niente che però ha avuto il suo Comitato. Adesso, con l’aria fosca che incombe, non vi è alcun comitato Pro Impianti di Riscaldamento, Pro Agevolazioni per chi Abita e Lavora in Montagna, o Pro Facilitazioni per le Seconde Case. Un silenzio assordante. Prepariamoci però a prossimi Convegni sul rilancio economico della montagna, con passerelle di importanti figure del mondo politico-amministrativo, di nebulose promesse e di meravigliosi futuri da Paese delle Meraviglie . Un tempo, parlo di almeno 65 anni fa, vi erano dei fumetti nei quali comparivano negri di remote zone africane con l’anella, o un osso, al naso e la sveglia al collo. Non vorrei che le popolazioni della montagna venissero considerate alla stessa stregua. Penso che sia opportuno rendersi conto, per chi abita nelle nostre zone alpestri, del patrimonio storico, sportivo, paesaggistico, culturale ed ambientale che si dispone, una vera cassa piena di aurei fiorini, per iniziare ad utilizzare questo patrimonio in modo rispettoso ed apportatore di benefici economici. Cessare di dipendere dalle chiacchiere o da discutibili interventi estranei. I nostri vecchi, parlo di oltre cento anni fa, se erano in ristrettezze economiche, non andavano con il cappello in mano a chiedere l’elemosina, ma andavano a lavorare in Sardegna, nelle Maremme, in Francia, in Germania e nelle Americhe. Come fece mio nonno, Domenico Miglianti con la giovane sposa, alla fine 800 quando andarono a lavorare in Alsazia-Lorena, allora Germania. Attendo che ci si esprima fermamente su questo problema del combustibile e si PRETENDA un intervento di chi ha la gestione della cosa pubblica.

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