2022 = 1944-45

0
404

Verso le 19,30 esco dal mio locale adibito ad officinetta e deposito libri ed altro ancora in Via del Fossato e mi trovo nella più profonda oscurità, la strada è al buio illuminata solo da qualche auto di passaggio, così Vicolo della Neve ove non transitano auto, non vi sono negozi e, quindi, buio profondo. Arrivo in Via Nosadella, anche questa senza pubblica illuminazione, solo i negozi e le luci sotto i portici. Mi sembra di essere ritornato al 1944-1945 quando, fra l’oscuramento e la mancanza di energia elettrica si viaggiava per le strade con la famosa dinamo a mano, ne ho conservata una che, credo, verrà utile dato il fatto che anche le pile diventeranno un bene costosissimo, qualcuno dice che vengono prodotte in Ucraina. Pochi anni fa ne acquistammo un paio, sempre di dinamo, per eventuali emergenze in montagna. Credo che con una si possa ricaricare anche il cellulare. In casa ho una cyclette, a breve andrò da un amico meccanico e vi farò installare un alternatore tipo scooter. Così, oltre a fare attività sportiva, potrò alimentare la illuminazione di casa. Se l’amico mi mette anche un accumulatore adeguato, potremo vedere la TV e, forse, ascoltare musica, ogni tanto. Mi ricordo che attorno alla fine anni 40 ed inizio anni 50 del secolo scorso, comparvero delle lavatrici, credo giapponesi, che funzionavano a manovella o a pedali. Sarà meglio informarsi se si riesce a trovare ancora qualche esemplare, dati i tempi…..Per i fornelli a gas e per il forno elettrico bisogna rassegnarsi, solo cibi crudi. Forse, quando siamo a Pianaccio, avendo ancora alcuni fornelli a carbonella, potremo farci qualcosa di caldo. Il problema sarà il frigorifero, ma, visto che in gioventù riuscivamo a vivere anche senza detto elettrodomestico, vorrà dire che farò un salto nel passato di 75 anni, ne ho 81 fra pochi giorni . Per molti sarà un salto, al buio, dal quinto piano. Vi confesso che per alcuni motivi mi sto divertendo di questa crisi, per altri, invece, la mia stima in coloro che hanno la responsabilità del Paese e della cosa pubblica, da tempo, è sotto la suola delle scarpe.

SHARE

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here