Prudenza con la neve

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Questo mio scritto non vuole fare dell’ironia climatica, vista la carenza di precipitazioni nevose, ma  invitare i frequentatori della montagna, sto parlando della zona del Corno alle Scale, ad essere estremamente prudenti nel fare certe escursioni. In particolare faccio riferimento ai classici canalini del Corno che insistono sulla così detta Valle del Silenzio. Da tempo, in zona, vi è una temperatura mediamente sopra lo 0 e, quindi il terreno ha una temperatura superficiale analoga. Poniamo caso che una perturbazione apporti una consistente nevicata, diciamo di un metro. Vedere questi canalini, e non solo loro, in queste condizioni sarebbe un invito ad arrampicarli ! Personalmente consiglio di non farlo, e vi spiego le ragioni. Come ho detto la temperatura del terreno NON è di vari gradi sotto lo 0, anzi, la neve ha una temperatura attorno allo 0 . Cosa succede ? Il manto nevoso NON si ancora al terreno, anzi si squaglia da sotto. Questo crea i presupposti di slavine di neve con serie conseguenze per chi ci sta operando sopra. Riporto quanto ho osservato a Pianaccio all’inizio di quest’anno. Dopo alcune settimane con temperature regolarmente sopra lo 0, una improvvisa perturbazione ha dato il via ad una nevicata dello spessore di 3 o 4 dita. L’avevo anche fotografata, la montagna imbiancata è sempre un bello spettacolo. Nell’arco di 24 ore detta neve era quasi totalmente scomparsa sciolta da sotto. Dove il fenomeno era evidente si notava sulla strada. Un manto nevoso sempre più esiguo ed un sottostante scorrimento di acqua di fusione. In passato, e sino a circa 20 anni fa, vi erano temperature invernali di parecchi gradi sotto lo 0 . Il terreno estremamente freddo, quando vi era una prima precipitazione nevosa, la ancorava al suolo. Ad occhio lo si vedeva perché detto primo strato era congelato e di colore tendente al celeste e dove i ramponi facevano una presa eccezionale anche conficcandosi per alcuni millimetri. Da anni queste condizioni termiche non ci sono più. Si badi che non sono sufficienti pochi giorni con temperature di alcuni gradi sotto lo 0 per creare quelle condizioni di sicurezza, è necessario un periodo di parecchi giorni e con temperature regolarmente al di sotto dei – 8 gradi centigradi. Questo spiega perché da vari anni non mi avventuro più a fare detto tipo di scalate. L’ attrezzatura che ho è in ottimo stato, le mie capacità psico-fisiche ci sono, l’esperienza non mi manca (75 anni di attività in montagna) ma….ma voglio sempre tornare a casa incolume assieme ai compagni di cordata. Un’ultima considerazione. Sino ad almeno 25 o 30 anni fa, ci divertivamo a scalare cascate ghiacciate nel comprensorio. Si andava dai 15 sino ai 60 metri in tratta unica. Una di queste, la Cajuda, sopra a Pianaccio, facilmente raggiungibile in poco tempo con una bella camminata nel bosco, era la nostra palestra di elezione. Si formava un crostone di ghiaccio con uno spessore sino ad un metro, compattissimo. E lì davamo sfogo alle nostre velleità arrampicatorie. Ho una serie di diapositive che certificano quanto detto. Da anni, troppi, non gela assolutamente nulla. Quindi ? Niente scalate e niente foto con pareti di ghiaccio, solo acqua.

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