Leggi strabiche

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Ho letto recentemente che chi mette in funzione un barbecue si può beccare una contravvenzione sino a € 200 . Oso pensare che detto provvedimento sia applicato nella Val Padana, la zona più inquinata dell’intera Europa. Non bastasse, sotto processo ci sono anche i camini, penso quelli aperti, strutture inquinanti di notevole potenza. Viene da pensare che quando in Luglio, per settimane, il termometro viaggia attorno ai 40° se non oltre, la colpa di tale vampate di calore non sia imputabile a roventi correnti sahariane, ma a centinaia di migliaia di camini accesi da Torino sino alle foci del Po, Veneto ed Emilia comprese. Certo, la lotta all’inquinamento è una battaglia sacrosanta, ma, ma va supportata da analisi, studi e dati statistici e numerici altrimenti rischia di passare per una delle solite operazioni vessatorie nei confronti dei cittadini e, da non trascurare, al fine di far cassa, vedi gli strepitosi risultati delle amministrazioni cittadine per le contravvenzioni per divieto di sosta quando non si elaborano piani e non si provvede ad investire in apposite aree di sosta. Tanto per mettere a fuoco il problema inquinamento, specialmente in Val Padana, anni fa lessi un lavoro che analizzava lo stato delle strade italiane, fra le messe peggio d’Europa. Dette pessime condizioni sono causa primaria o concausa di oltre il 65% degli incidenti per veicoli a due ruote. Si consideri anche l’enorme inquinamento causato dalla disgregazione dei manti stradali, degli pneumatici, freni, sospensioni, continue frenate ed accelerazioni, incidenti di maggiore o minore gravità, e questo per milioni di veicoli quotidianamente in viaggio su centinaia di migliaia di chilometri di strade spesso male asfaltate, con buche o con asfaltature miserrime. Qui mi rivolgo alla classe, anche se taluni utilizzano la parola casta, politico-amministrativa emanatrice di tali sanzioni anti barbecue, di fornire i dati, frutto di studi e ricerche in merito, sugli apporti inquinanti di tali oggetti scorporati per aree geografiche e per tempi, camini aperti compresi, a completamento dei lavori di ricerca, fornire anche i dati di che cosa rappresenti la non buona superficie stradale in termini di inquinamento, danni e sollecitazioni ai veicoli, incidenti causati direttamente o quale concausa. In caso contrario sia chi scrive che la maggioranza dei sudditi potrebbe avere la spiacevole sensazione che chi emette le leggi e sanziona le contravvenzioni si consideri al di sopra ed al di fuori non solo delle leggi ma dello spirito che sovraintendono queste, nello specifico la lotta all’inquinamento che finisce per valere per barbecue e camini e non per la gestione di un bene pubblico di primaria importanza quale la rete viaria.

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