Libertà di stampa in Italia

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Mi sono ritrovato a leggere l’indagine del World Press Freedom Index datato 04/05/2022 sulla libertà di stampa nei vari paesi a livello mondiale. L’Italia occupa, poco onorevolmente, il 58° posto battuta da vari paesi africani ed asiatici, definiti, spesso ingiustamente, terzo mondo. Ciò che è carente, a mio avviso, non è solo la libertà di stampa, ma anche la validità delle informazioni fornite al lettore o allo spettatore TV , in quest’ultimo caso, persino da un organismo di Stato come la RAI. Qui mi ritorna in mente un servizio televisivo diffuso poco dopo il crollo del ponte Morandi a Genova nel quale si attribuiva gran parte del tragico avvenimento al fatto che poco prima, su tale manufatto, era transitato un camion carico di profilati di ferro e che l’autista aveva frenato. Ed infatti si vedeva la parte posteriore del veicolo e l’accensione delle luci di stop. Insomma sopra un ponte o un viadotto non bisogna frenare ! Questo il messaggio inviato, a più riprese, ai telespettatori. Insomma i tralli gonfi di ruggine del ponte, la mancata manutenzione prolungata per quasi un decennio ed altro ancora non avevano alcuna importanza, ciò che era estremamente grave era il fatto che un autista di un mezzo di trasporto pesante avesse frenato. Di queste “supposte verità” o meglio, alla Totò, “Verità da supposta” se ne leggono a volontà e se ne vedono a non finire nei canali TV. Mark Twain definì il giornalista colui che discerne la verità dalla menzogna e pubblica quest’ultima. Certo, non bisogna fare di tutt’erba un fascio, ma, di certo, la 58a posizione significa che in detto fascio d’erbe, di vegetali onesti e incorrotti se ne trovano pochi.

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