Alcuni giorni fa sono stato a trovare un amico musicista di tanti anni fa , parlo dalla fine anni 50 sino alla fine anni 70 del secolo scorso e ci siamo messi a parlare di quando Bologna aveva, non dico in ogni strada, ma di certo in ogni quartiere, la sua jazz band o complessino musicale. Da tale brodo di coltura/cultura sono usciti Lucio Dalla, la Reno Jazz Band, Pupi Avati e tanti altri. Vi era persino un Jazz Club in Via degli Orefici e la celebre cantina di Lo Bianco vicino alle due torri dove solisti di grande calibro, provenienti da mezza Europa e da oltre oceano andavano a suonare. Bastava, in certe ore serotine, girare per vari quartieri per udire vari strumenti musicali emettere i loro suoni. Anche il sottoscritto fece parte di una jazz band nella quale vi erano, quali batteristi, Paolo Venturi della fonderia d’arte Venturi e poi Franco La Polla diventato direttore del Dipartimento di cinematografia all’Università di Bologna. Arte richiama arte, lo sanno , quasi, tutti. Qual’era il sottofondo sociale che faceva da cemento a questi gruppi culturali ? Mi è bastato leggere alcune righe in un lavoro di Andrea Emiliani sulla figura di Amico Aspertini, sommo pittore tra il 1400 ed il 1500, per comprender come vi possa essere questo substrato culturale atto a far emergere attività culturali. Riporto le parole di Andrea Emiliani :”…e, soprattutto, venivano scambiate nella Bologna dotta, ricca di ospitali case di nobili intellettuali e di attivi artigiani dove era costume quotidiano quello di vedere, discutere e comunicare.” Anche nelle famiglie meno benestanti vi era il costume di una diffusa ospitalità e, spesso, vi era chi sapeva suonare un mandolino, una chitarra o una fisarmonica. Una cultura estremamente diffusa e che fungeva da quella base dalla quale sarebbero uscite figure di artisti in ogni campo come Lucio Dalla, Pupi Avati, Morandi e tanti altri. Come mai oggi, girando per la città, non si sente alcun suono di strumento musicale ? Ma la cosa riguarda anche altre discipline artistiche : disegno, pittura, scultura ed altro. Basta leggere la cronaca quotidiana per capire che le Baby Gang hanno sostituito le Jazz Band . E’ ciò che vuole il SISTEMA , è più facile gestire un gregge di pecore che un branco di leoni e, conseguentemente, qualsiasi artificio burocratico per impedire : riunioni famigliari e/o culturali, distruggere il substrato storico di una società viene messo in atto. Si consideri che il SISTEMA non è legato al colore della camicia indossata, è un’entità superiore che opera per il proprio potere e la conseguente annichilazione di altri ostacoli quali : Cultura, storia e patrimonio artistico.