Troppi turisti

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Da tempo leggo che molte zone, molte città ed altri luoghi stanno ponendo un freno al flusso turistico. Vi sono, infatti, luoghi storici con chiese, musei ed altre emergenze culturali prese letteralmente d’assalto da folle di turisti. Se la cosa può essere di aiuto all’economia di chi opera in zona, dall’altra rischia di portare al collasso le stesse emergenze storiche. E’ così anche in zone naturali che vengono invase da tante persone. A quello che leggo sui media, cioè migliaia di turisti nei fine settimana in Appennino, specialmente in inverno con la neve, oltre 120.000 frequentatori nei ponti delle festività. Non mi sono documentato di quel che succede durante il periodo estivo, vi è da sospettare che centinaia di migliaia di turisti affollino qualunque  angolo dell’Appennino. Bene hanno fatto alcune amministrazione a cancellare concerti d’organo nelle chiese, eliminare varie attrattive culturali, storiche ed ambientali. Ve la immaginate una chiesa presa d’assalto, per un concerto d’organo con musiche di Bach, Handel ed altri da decine di migliaia di fanatici di tale musica ? Ci sarebbe stato da mettere a rischio la stessa statica dell’edificio ! Il turista ligio all’ordine dovrebbe trascorrere le proprie giornate al bar, dove vi sono impianti a fune, tipo seggiovie o funivie, passare le sue giornate andando su e giù con tali impianti, prenotare cena o pranzo ad un ristorante della zona, molto per tempo stante la calca, e poi chiudersi in casa a guardare la TV . Queste dovrebbero essere le giornate tipo per il turista modello. Bisogna però riconoscere che in diversi posti l’offerta è allineata con questo programma. E se qualche schizzinoso mi dicesse :”Se a me piacesse la musica, l’arte, la conoscenza dell’ambiente, la storia ed in senso generale la cultura, cosa dovrei fare ?” . Elementare Watson, cambiare destinazione.