Ho letto l’elenco dei redditi dei comuni della Città Metropolitana di Bologna. All’ultimo posto troviamo Castel d’Aiano con € 22.345 subito sopra Lizzano in Belvedere con € 23.034 . Non è che vi sia una enorme differenza. Bisogna però analizzare bene le due situazioni. Lizzano in Belvedere viene da un lungo periodo di investimenti nel comparto sciatorio, sia con fondi pubblici che privati, nell’ordine di parecchi milioni . Cosa significa questo ? Che la ricaduta sul territorio, conseguentemente sulla popolazione, è risultata piuttosto esigua. Tra l’altro il comune di Lizzano veniva da un periodo nel quale il suo reddito era assai più elevato di tanti altri comuni. Ciò conferma che si è investito male e solo in un comparto la cui redditività era da tempo in forte contrazione. C’è da chiedersi, allora, perché non si sia investito in settori complementare a tale monocoltura ma in grado di arginare se non contrastare tale collasso. Le voci ove investire cifre assai più modeste ma in grado di apportare reddito vi sono e sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta di valorizzare un ingente patrimonio storico-culturale ed ambientale ben evidente . Ne cito alcuni : vie di transito transappenniniche note da oltre 8.000 anni . Si confronti con la sola Via degli Dei che nello spazio di pochi anni ha visto aprire 24 nuove attività commerciali. Nel Belvedere dette vie sono, principalmente, tre con reperti storici che attraversa paesi frequentati da etruschi, celti, romani, medioevali ed altri . Dispone di ben 25 luoghi di culto fra chiese, santuari ed oratori con un ricco apparato artistico e storico. Si sarebbe potuto organizzare una Via di Visite a detti luoghi con attraversamento dell’intero comprensorio. Non è da trascurare il patrimonio ambientale con i resti dell’attività del glacialismo quaternario, unico nell’intera prov. di Bologna, con morene, circhi glaciali, marmitte dei giganti, massi erratici che potrebbero essere meta di visite anche di scolaresche. Ho accennato a quelle che sono le emergenze più evidenti, ve ne sono altre che non cito per non dilungarmi. Cosa è stato fatto nello spazio di oltre 30 anni per valorizzare tale patrimonio ? NULLA . Si è investito e focalizzato ad un solo comparto : impianti di risalita e sci. La ragione ? A mio avviso ciò è stato causato, in gran parte, dal fatto che gli eventuali investimenti nei comparti storico-culturali ed ambientali sono di modesta entità mentre negli impianti sciatori si tratta di grossi APPALTI . E lo sappiamo tutti, le sirene degli appalti hanno melodie cui gli enti pubblici non sanno resistere. Di conseguenza non si è provveduto a sviluppare voci complementari ed alternative ad una attività, lo sci, in forte contrazione. La comunità belvederiana ha finito per credere in un mondo illusorio di un futuro Paese delle Meraviglie legato, appunto, ad impianti a fune, cannoni sparaneve senza accorgersi della contrazione economica e sociale nella quale è sprofondata. Non credo che Castel d’Aiano abbia assorbito tante risorse pubbliche e private in seggiovie ed altro per tanti anni.