I sentieri di montagna richiedono sempre una grande attenzione

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Egregio sig. Scagliarini, mi rivolgo a lei perchè si è definito “esperto montanaro”. Ho letto giorni fa di un altro incidente nella zona del Corno alle Scale, come si spiegano questi fatti nel nostro Appennino che non dovrebbe essere pericoloso come le Alpi ? Io mi limito a fare brevi escursioni solo d’estate, quindi sono un profano dei sentieri invernali  e non azzardo nessuna ipotesi.”
P.M. – Bologna
Anch’io ho saputo di un incidente di una certa gravità successo ad una escursionista di 22 anni lungo il sentiero-mulattiera che, stando alle notizie che mi sono pervenute,  dalla Segavecchia conduce in cima ai Monti Grossi e poi, passando sotto i Balzi della Malacarne, alla sorgente della Castronaja, quindi al Passo del Cancellino e poi al Passo dello Strofinatoio e quindi in cima al Corno alle Scale. Stante le condizioni di innevamento i due escursionisti, un uomo ed una donna, erano muniti di ramponi. La donna, al ritorno, è precipitata ferendosi gravemente. Ha dovuto intervenire il Soccorso Alpino.
Ho letto anche che si è attribuita detta caduta all’impiego di ramponi non adeguati. A mio avviso, il posto dove si possa verificare una caduta di tale gravità, è nel tratto sotto i Balzi della Malacarne a valle della sorgente della Castronaja. Vi è infatti un lungo tratto di sentiero che ha dal lato a valle una zona piuttosto scoscesa. Sull’uso di ramponi non adatti, non mi permetto di  esprimere giudizi.
E’ vero che esistono in commercio ramponi adatti a camminare su strade con superficie ghiacciata ma totalmente inadatti nell’impiego su manti nevosi. Per mia esperienza, però, devo dire che molti incidenti con uso di ramponi sono imputabili alla scarsa dimestichezza nell’impiego di tale attrezzi. L’uso dei ramponi non è così istintivo, necessita di un certo addestramento sia nel modo di procedere che in quello di posizionare i piedi nel pendio, in aggiunta al fatto di non tenere le gambe accostate ma un po’ divaricate. Vari incidenti sono avvenuti per questo mantenere gli arti inferiori vicini. E’ facile che le punte di uno dei ramponi si conficchi  nell’altro provocando la caduta della persona che si trova con le gambe immobilizzate.
Colgo l’occasione per fare i più sinceri auguri all’infortunata di una sollecita guarigione  e spero che la coppia torni sul Belvedere per passeggiate meno impegnative…e più fortunate.

Ettore Scagliarini
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