FERRARA: Gustave Courbet a Palazzo dei Diamanti

Dopo quasi 50 anni le sue opere tornano in Italia e saranno visibili nel prossimo settembre

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La quercia di Flaghey

 
Gustave Courbet, per chi non lo sapesse, è il pittore del quadro icona “L’origine du Monde”, quadro custodito al musée d’Orsay a Parigi che negli anni fece, e continua a fare, molto discutere per la sua “audacia”. Il motivo è che rappresenta l’intimità di una donna, di cui non si conosce l’identità, che si dona allo sguardo dello spettatore in tutta la sua naturale femminilità.
La Città di Ferrara vuole fare omaggio all’indiscusso genio dell’ottocento e al suo originale modo di avvicinare la natura e la pittura di paesaggio. Fu un uomo dalla personalità forte e complessa, che s’impose come padre del Realismo e aprì la strada alla modernità in pittura in modo provocatorio e antiaccademico ispirandosi principalmente alla natura.
La mostra sarà composta da circa cinquanta tele tra cui ovviamente molti capolavori dell’artista medesimo, come “Bonjour Monsieur Courbet”, l’autoritratto “L’uomo ferito”(foto sotto), considerato un autoritratto sensuale, e le celebri “Fanciulle sulle rive delle Senna”, tutte opere che condurranno lo spettatore lungo un personale tragitto alla scoperta della natura vista attraverso gli occhi di Gustave Courbet, luoghi e temi cari all’artista. Si passa dai panorami della sua terra dipinti in gioventù, alle spettacolari raffigurazioni marine in mezzo alla tempesta, per poi giungere alle misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti in cavità carsiche e che si aprono in torrenti, con nudi sensuali immersi in ricche vegetazioni per concludere alle sublimi scene di caccia dipinte in età matura. 
Gustave Corbet fu considerato un maestro per gli impressionisti ed era estremamente apprezzato da Paul Cézanne.
La sua “magia”  fu quella di svelare forme che attendevano di divenire visibili. Egli regalava una sorta di anteprima, catturava dei fenomeni naturali in transizione. 
I paesaggi della sua regione di nascita, la Franca Contea, sembrano occupare un posto particolare nella lirica dell’artista, come dimostrano la vallata lussureggiante della Lue, gli aridi altipiani, gli impetuosi fiumi, il sottobosco contrapposto a cieli infiniti sono tutti elementi che Courbet ha rielaborato in moltissime e imprevedibili varianti. 
Altro motivo che suscitò in lui questa voglia di natura furono i suoi viaggi. Visitò durante la sua vita le Coste mediterranee nei pressi di Montpellier, visse anche i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio,  vide anche le onde che s’infrangevano sugli scogli lungo le Marine della Normandia ed i laghi svizzeri che dipinse durante l’esilio e nei quali si evince la nostalgia che provava.
A questi temi aggiunse i nudi sensuali e la fauna dei paesaggi nei quali Courbet dimostrò non solo l’originalità nello sguardo, ma anche di essere partecipe e consapevole della grande tradizione pittorica occidentale studiata al Louvre.
Il pubblico, ammirando l’opera di Gustave Courbet, potrà carpire e assaporare il passaggio tra l’epoca romantica dell’ottocento e entrare nel Realismo facendosi accompagnare da un vero genio della pittura: Gustave Courbet. 
Eugenia Neri
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