Compaiono e scompaiono le notizie riguardanti il 5 G, la nuova tecnologia di trasmissione dati che sarà 10 volte superiore all’attuale 4 G. Intorno a questa novità si sono scatenati vari pareri. Non pochi scienziati avanzano dubbi su una possibile pericolosità per la nostra salute.
Abbiamo letto sull’argomento una sentenza importante: ” L’Istituto Superiore di Sanità e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono d’accordo: il 5G non fa male”. Ma non è bastata per mettere a tacere gli oppositori.
Giuliano Bugani
Tra questi abbiamo voluto interpellare il giornalista bolognese Giuliano Bugani, già autore di libri e docufilm sulla Sanità in Italia (ricordiamo fra gli altri “Mani sulla Sanità”, “Mani sulla Sanità: la rivolta”, “Saccheggio Sanità”) che ha svolto un’indagine che si tradurrà a breve in un’altra sua produzione:
– Questa inchiesta è completamente nuova rispetto le precedenti. E tra l’altro questa volta ho realizzato un inchiesta di dimensioni internazionali. Il 5G interessa tutto il mondo e la documentazione trovata fa riferimento a tutto il mondo. L’argomento mi venne segnalato da persone estranee al mio lavoro. Tutto ebbe inizio con la segnalazione di un vecchio documentario su Ighina, dal titolo ‘Luomo delle nuvole’, realizzato dal primo fondatore di Report, che venne poi estromesso dalla RAI a seguito della messa in onda del suo servizio documentaristico. da quel momento ebbi subito la percezione che dietro tutto questo c’era qualcosa che andava immediatamente portato alla luce.
– Il tema 5 G è apparso tempo fa occupando grande spazio nei mass media nazionali, poi è praticamente sparito, c’è un motivo ?
– Il tema 5G apparve con grande irruenza positiva sui mass media, ma subito dopo le prime sollevazioni di alcuni esperti, la comunicazione dei mass media terminò in un attimo. Il motivo forse, è che i mass media sono controllati dagli stessi che portano avanti il progetto del 5G. della salute dei cittadini non importa sicuramente assolutamente niente a tutto questo sistema di potere.
foto antelma
– Dalle cronache abbiamo appreso che diversi sindaci hanno fatto ordinanze con le quale vietano l’installazione di ripetitori di questo sistema, ma per ora sembra che non abbiano ottenuto grandi risultati
– I sindaci, per effetto della legge Bindi, di circa una decina di anni fa, forse più, sono stati esautorati dalla responsabilità penale sulla sicurezza della salute dei propri concittadini. la responsabilità, secondo questa legge, è affidata alla ASL e ai direttori sanitari delle ASL. I sindaci possono fare ogni tipo di ordinanza, ma non ha alcun effetto. Esiste un video di un noto giornalista antimilitarista, il quale spiega perfettamente questo meccanismo. L’installazione delle antenne 5G rientra in un grande progetto militare della NATO e quindi tutte le nazioni dentro la NATO non possono impedire l’installazione delle antenne. A meno che non escano dalla NATO.
– Potranno esserci differenze tra le città e i piccoli centri ?
– Mah, la situazione forse può essere migliore rispetto le aree geografiche più densamente abitate, in quanto minore è la presenza di queste microantenne, presenti in ogni dove, elettrodomestici anche, quindi un grande effetto a forno a microonde, che come sai, è cancerogeno. Ma la presenza in cielo di oltre 40 mila satelliti, produce comunque anche in queste zone montane un effetto a microonde.
– Quali sono i tuoi prossimi programmi ?
– Il mio obiettivo più prossimo si concretizzerà proprio domani (mercoledì 30 settembre) con la presentazione del mio libro inchiesta “Così in alto così in basso”. E’ in programma alle 20.30 presso l’agriturismo “La corte dei ciliegi” di S.Lazzaro di Savena. Dialogherò con Devino Caregnato del gruppo “Stop 5G” di Ozzano Emilia.
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