Elaborate le procedure operative per attivare gli interventi di soccorso degli animali in emergenza

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Il coordinamento è dei Servizi Veterinari delle Ausl competenti per territorio. Oltre alle strutture operative del sistema di Protezione Civile, possono intervenire veterinari liberi professionisti e associazioni animaliste idonee

 

Trovare un adeguato riparo agli animali domestici presso canili e gattili, allestire ricoveri temporanei necessari in caso di emergenza, favorire il ricongiungimento tra gli animali di affezione (“pet”) ed i proprietari, organizzare presidi veterinari mobili. Sono alcune delle azioni che possono essere realizzate per mettere in sicurezza animali coinvolti in alluvioni, terremoti o altri eventi estremi che fanno scattare l’intervento del sistema di Protezione civile.

Nel 2019 la Giunta della Regione Emilia-Romagna approvò un accordo che avviava la collaborazione istituzionale su questo fronte tra Comuni, Anci Emilia-Romagna, Federazione Regionale Ordini Veterinari e Associazioni di volontariato a tutela degli animali. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, congiuntamente al Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica, ha ora elaborato le procedure operative per l’attivazione del volontariato chiamato a supportare gli interventi di soccorso e messa in sicurezza degli animali in emergenza. Si tratta di un documento di riferimento per i Comuni, le associazioni di volontariato di protezione civile e quelle animaliste, gli Ordini dei veterinari, i Servizi veterinari delle Aziende USL e i Servizi territoriali dell’Agenzia regionale.

In emergenza le attività connesse agli interventi sugli animali d’affezione (per esempio cani e gatti) sono coordinate e definite dai Servizi Veterinari delle AUSL territorialmente competenti. Gli interventi di soccorso, recupero, messa in sicurezza degli animali possono venire effettuati dalle strutture operative del sistema di protezione civile (Vigili del Fuoco, Aziende Sanitarie Locali, associazioni di volontariato di Protezione civile ritenute idonee) oppure da veterinari liberi professionisti e associazioni di volontariato animaliste, ritenute particolarmente adeguate a mettere in sicurezza e gestire il singolo caso/animale in situazioni di emergenza. Queste ultime vengono attivate direttamente dai Servizi veterinari territoriali o dai Comuni.

La richiesta di messa in campo del volontariato di protezione civile (tra le associazioni iscritte nel Registro regionale) per la gestione degli animali da mettere in salvo parte invece dal COC (Centro Operativo Comunale attivato dal sindaco per eventi gestibili a livello locale) oppure dal CCS/COM (Centro Coordinamento Soccorsi/Centro Operativo Misto in caso di situazioni più gravi). Una volta attivati i volontari impegnati con gli animali vengono coordinati dal Servizio Veterinario dell’AUSL competente. Spetta ai Servizi veterinari anche trovare una eventuale collocazione provvisoria e sicura agli animali d’affezione, in accordo coi loro proprietari.

La tutela degli animali, oltre ad essere un principio sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’Unesco e dal Trattato di Lisbona dell’Unione europea, è prevista anche dal Codice della protezione civile del 2018, che tra le varie attività include anche il soccorso e l’assistenza agli animali colpiti da calamità naturali, come terremoti e alluvioni.

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