Lucio Dalla e Ferrara: le memorie nella biografia

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Lucio Dalla con Stefano Bottoni e l’artista Luigi Ontani

 

In quel 1989, reduce dal “bagno di folla stratosferico” di un tour di 32 date, con l’ultimo concerto trasmesso in diretta Rai e “seguito da sette milioni di telespettatori”, Lucio Dalla “reagì alla sua maniera strampalata. Se ne andò insieme a Jimmy Villotti a fare il musicista di strada in una piazzetta di Ferrara, al Buskers festival, in incognito, improvvisando jazz con il suo clarinetto, con la gente che gli passava davanti e si domandava: ma è lui? E si rispondeva: ma no, certo che no, non è possibile. Lucio pregustava il momento in cui l’avrebbe raccontato agli amici, che ovviamente non gli avrebbero creduto”.  E’ un passaggio di “Lucio Dalla”, la biografia scritta da Ernesto Assante e Gino Castaldo e uscita di recente. Il libro, edito da Mondadori, ricorda in uno specifico passaggio la storica partecipazione del musicista al Festival ferrarese.  “Fu una pagina di storia per Ferrara e per la musica – dice il sindaco Alan Fabbri – quel momento è rimasto, indelebile, nei ricordi della città. E torna ad ogni edizione del Ferrara Buskers Festival”.  “Ero bambina, ma   non lo dimenticherò mai – dice Rebecca Bottoni, che oggi del Ferrara Buskers Festival è presidente -. La partecipazione di Lucio Dalla al Ferrara Buskers Festival, letta oggi sulle pagine dedicate alla sua vita, dimostra la sua grandezza e l’anima profondamente popolare della sua persona e dell’artista. Perché, come disse Gianna Nannini l’anno scorso, proprio a Ferrara: la vera arte nasce dalla strada, a contatto con la gente”.
Un ricordo che torna anche nel patron del Ferrara Buskers Festival Stefano Bottoni,   che nel 1989 accompagnò Dalla in quel memorabile ‘blitz artistico’: “E’ stato come in un film. Arrivammo in piazza con la mia Ritmo rossa. La gente era incuriosita da una figura che sembrava Lucio Dalla. E lo era veramente. Lucio tremava e mi teneva la mano. Riempiva gli stadi ma l’emozione di suonare tra gli artisti di strada, allo stesso livello del pubblico, gli dava una particolare tensione positiva”. “Prima di andare a Sanremo mi chiamò chiedendomi di poter suonare per i 25 anni del Ferrara Buskers Festival, era il 2012.  E poi a Montreux è salito su una stella”.
Serena Dandini ha recentemente definito la biografia di Assante e Castaldo: “Una piccola bibbia di quasi quattrocento pagine per raccontarci la vita e le opere del cantautore che scomparendo improvvisamente nove anni fa ha lasciato un vuoto incolmabile nella musica italiana” (per recensione completa qui link: https://www.iodonna.it/spettacoli/libri/2021/03/20/lucio-dalla-biografia-gino-castaldo-ernesto-errante-mondadori-serena-dandini-recensione/)

 

 

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