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CALCIO: Bologna, non è ancora troppo tardi

La sconfitta contro il Genoa ha lasciato l’amaro in bocca a chi tiene al Bologna Calcio. Tifosi e non. Ma anche all’allenatore dei felsinei Sinisa Mihajlovic, che nel dopo partita è apparso arreso all’evidenza: i suoi ragazzi sono cresciuti ma non troppo per fare quel salto di qualità che tanti auspicavano. Perlomeno superare quei 47 punti raggiunti nella rocambolesca scorsa stagione condizionata dal Covid e dalla malattia del proprio allenatore.

Diciamo pure che il fatidico decimo posto, vale a dire posizionarsi nella parte sinistra della classifica, che portano a maggiori diritti televisivi, non è ancora impossibile da raggiungere. Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo.

Poi però sul campo bisogna macinare punti e il Bologna, in questo scorcio di primavera, fa fatica a trovare una vera e propria identità. Primavera nata a cavallo di due vittorie, con Samp e Crotone, annientate dalle due sconfitte successive subite con Inter e Roma (sì, i ragazzi giocarono bene, ma serve solo a fare morale). Poi il rilancio con la bestia nera Spezia (raggiunta quota 37) e da allora i rossoblù in sei incontri (compreso lo Spezia) hanno raccolto appena sei punti con 9 gol realizzati e 13 subiti.

Viene quindi da pensare, con il sorriso sulle labbra, se questa squadra c’è o ci fa. E viene pure da chiedersi: il Bologna è o meno la più bella e giovane realtà del campionato? E ancora: può ambire o meno a ben altre posizioni? Difficile dirlo. Se guardiamo la classifica la risposta viene spontanea, un mezzo fallimento è dietro l’angolo, anche perché i ragazzi titolari e titolati, presi uno per uno, sono già alla seconda/terza stagione in serie A e le giustificazioni sono a zero. È altrettanto vero che in questo periodo la squadra è stata oggettivamente condizionata da quanto abbiamo già scritto, ed è doveroso ribadire: nelle ultime due stagioni non è riuscita a fare una vera e propria preparazione insieme al proprio mister. Due anni fa per la malattia dell’allenatore e in questa stagione per la “coda” Covid, il pre-campionato è ripreso appena due settimane dopo la fine del precedente. È senz’altro difficile lavorare in queste condizioni per recuperare una stagione anomala, come quella precedente.

Verona-Bologna rappresenta quindi la svolta se si ha ancora voglia di correre e scrollarsi di dosso quella etichetta di “incompiuta”. Mihajlovic ci spera ancora e bisogna vedere quanto i ragazzi avranno ancora voglia di applicarsi in questi ultimi due match: con Verona appunto e con la Juventus nell’ultima uscita stagionale in trasferta.

Il Verona di Juric non è più quello del girone di ritorno, chiuso a 30 punti, il Bologna si fermò a 20. I dieci punti di differenza a fine gennaio non sono i 3 di oggi e quindi i rossoblù hanno ancora chance per recuperare sugli scaligeri, al netto dell’impegno della diretta concorrente Udinese con Samp e Inter. I veneti sono reduci dalla sconfitta a Crotone e non si sa se questa ha lasciato il segno. Analogo il discorso per i rossoblù, chissà se la sconfitta con il Genoa ha lasciato tossine in circolo. Lo vedremo lunedì sera.

 

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