SANITA’ – Un ricordo della dottoressa Teresa Alberti

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BOLOGNA – OSPEDALE MAGGIORE

Quando ho saputo della morte della dottoressa Teresa Alberti, che non avevo conosciuto personalmente ma di di cui avevo sentito tessere le lodi da tanti, medici e pazienti, ho chiesto un ricordo al dott. Paolo Leandri, che era stato suo collega ed aveva avuto modo di apprezzarne da vicino le doti professionali ed umane.

M.B.

 

La dottoressa Teresa Alberti – foto repubblica bologna

 

Nella mattinata del 28 agosto ci ha lasciato la dr.ssa Teresa Alberti.

Teresa Alberti, allieva del Prof. Dagnini e del Prof. Nasi, ha passato la sua vita professionale all’Ospedale Maggiore, dove ha rappresentato una figura importante per la Medicina d’Urgenza, e la tossicologia nel quale ambito è divenuta ben presto un “hub” per Bologna e provincia. Ha creato un centro per la cura dei tossicodipendenti e degli alcoolisti, mantenendo relazione e contatti stretti con i maggiori centri di disintossicazione regionale e non. Si occupava direttamente della disassuefazione degli alcoolisti nel reparto dapprima di Astanteria e successivamente all’interno della Unità Operativa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza.

Ricordo inoltre la creazione dell’ambulatorio Tenda in favore degli”ultimi”, degli emarginati, di coloro che non avevano alcuna possibilità di cura.

Un merito della dr.ssa è stato quello di aver pensato e creato il moderno modello di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, grazie alla sua opera instancabile e alla costante osservazione dei modelli internazionali più evoluti, come quello israeliano da Lei osservato direttamente.

L’instancabilià, la perseveranza e grinta nel perseguire l’obiettivo unite ad una lucida visione della realtà, preparazione, esperienza e pratica medica sono state il tratto distintivo del suo lavoro.

Si diceva che “Teresa si alzasse un’ora prima” per lavorare 25 ore al giorno; il suo studio era pieno di libri e non si capiva come li potesse leggere lavorando tutto il giorno sul malato. Ricordo una guardia notturna il giorno precedente il parto di uno dei suoi quattro figli.

Probabilmente questa creatività e pervicacia le attirava critiche, ma al contrario di tanti che parlavano, Lei le cose riusciva a farle.

Un leader che oltre al lavoro di corsia era sempre in prima linea a difendere in prima persona i propri collaboratori. Con la passione per il lavoro che è riuscita a trasmettere è riuscita a creare gruppi coesi e di grossa intensità. Molti dei collaboratori hanno negli anni raggiunto la direzione di Unità Operative.

Era impossibile sottrarsi ai compiti che venivano via via proposti, perché era colei che lavorava di più ed in caso di impedimento di un collaboratore era pronta a sostituirlo anche nella guardia.

Nella mia successiva esperienza di direzione di Unità Operativa, ho cercato di copiare la sua intensità ma non credo di esserci sempre riuscito.

Lascia un vuoto importante ed un ricordo indelebile nei collaboratori, nelle istituzioni sanitarie bolognesi ed anche nei pazienti che l’hanno conosciuta.

Il mio ricordo è sicuramente lacunoso per l’impossibilità di ricordare tutto ciò che ha fatto.

Con grande affetto e riconoscenza

 

GRAZIE TERESA

 

Paolo Leandri

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