Radici fondate nel XII secolo con l’antichissima forma di partecipanza terriera. Infatti, è nota ai più come il territorio persicetano sia ancora oggi fondato sulla peculiarità dell’istituto della Partecipanza e quindi sui consorzi nati proprio per gestire, in comune, i terreni nelle zone cosiddette “basse” soggette ad inondazione. In altre parole “si affermò il concetto che solo con lo sforzo collettivo si potevano raggiungere dei risultati”.
Venendo ai giorni nostri, San Giovanni in Persiceto si avvale di un sistema di protezione civile efficiente e all’avanguardia nato nel 1989 grazie alla volontà di un gruppo di Radioamatori dedito a sperimentare le trasmissioni a carattere nazionale. Sono 10 i pionieri del volontariato persicetano desiderosi di dare il proprio contributo per la collettività, mettendosi a disposizione delle Istituzioni locali per prevenire e salvaguardare il territorio. Un sistema ampiamente collaudato nell’ottobre del 1996 a seguito della rottura di alcuni fontanazzi sulla sponda sinistra a valle del Ponte della Strada Provinciale 3. In quell’occasione si allagarono circa 600 ettari nelle frazioni Zenerigolo e Lorenzatico.
L’Associazione V.P.C.P. è un’ organizzazione di volontariato che attinge principalmente le proprie risorse grazie a libere donazioni di cittadini e di Aziende private e alle convenzioni stipulate con l’Amministrazione comunale locale, ma non solo, visto che è servile anche al territorio crevalcorese. Per operare al fianco delle istituzioni, in varie forme di assistenzialismo, l’associazione presieduta da Andrea Trevisani (i vice sono Cesarino Buriani e Fabrizio Grazia), è iscritta al Registro regionale di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, alla Consulta del volontariato di Protezione civile Bologna e inserita nella Colonna mobile regionale del volontariato dell’Emilia-Romagna. Recente la partecipazione di un gruppo di volontari persicetani ai soccorsi inviati a sostegno dei terremotati nelle Marche, e precisamente a Montegallo, colpita dal sisma nel 2016.
Con il passare degli anni i volontari persicetani si sono consolidati ed hanno raggiunto ai nostri giorni l’importante traguardo di 150 volontari iscritti, compresi i 19 nuovi arruolati che hanno frequentato il corso base nei giorni 8,10,12 e 13 novembre, anche alla presenza dei tecnici dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, sede territoriale di Bologna.
Al suo interno, l’associazione V.P.C.P., ospita anche due realtà consolidate, i gruppi Telecomunicazioni e Sommozzatori: quest’ultimo è un vero fiore all’occhiello e conta 14 iscritti, di cui 12 in possesso di brevetto subacqueo per immersione in Ara, 10 con brevetto di soccorso fluviale e 8 subacquei sono addestrati all’uso di miscele iperossiche.
La scorsa domenica il Gruppo Sommozzatori del VPCP, alla presenza del nuovo presidente della Consulta del Volontariato di Protezione Civile Bologna, Sergio Zaniboni, del presidente dei Volontari Protezione Civile di Calderara Di Reno, Andrea Manzo, del presidente dell’associazione Volontariato Protezione Civile di Sala Bolognese, Mirco Riguzzi, del Presidente dell’associazione Protezione Civile di Anzola Emilia, Roberta Gheduzzi, ha dedicato una mattinata alle esercitazioni, presso la Piscina Scoperta Consortile di San Giovanni in Persiceto
Nello specifico i sommozzatori hanno affinato alcune tecniche di soccorso e salvataggio in acqua, come di seguito descritte: trasferimento con gommone da rafting svincolato; trasferimento con gommone da rafting vincolato con sistema “tirolian”; trasferimento con gommone con sistema vincolato su due assi comandato da terra e soccorritore in acqua; recupero asfittico con uomo “al guinzaglio”; recupero asfittico con uomo libero e sicurezza da terra; simulazione ribaltamento gommone e riposizionamento e in ultimo il trasferimento con gommone di oggetti o persone con soccorritori in acqua.
L’Hub per le vaccinazioni
Infine, per rimarcare l’ampia collaborazione con l’amministrazione locale, la nuova sede dei volontari di Protezione civile, inaugurata appena un anno fa e dedicata al compianto presidente Fabio Masini, ha ospitato per ben 6 mesi l’hub vaccinale Covid-19, aperto il 2 aprile e chiuso il 30 settembre scorso. All’hub di via Newton sono stati impegnati oltre 100 volontari, alternati in 4 turni giornalieri, domeniche e festività comprese, superando complessivamente la soglia di 6.000 ore di forza lavoro.
Fonte Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile