POPOLO DELLA FAMIGLIA – Puniti nascita in Appennino: è emergenza

La mancanza del punto nascita a Porretta Terme è probabilmente la causa principale della tragica morte del bambino nel grembo della mamma.

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La cronaca in sintesi riportata su un quotidiano bolognese: “giovedì scorso la mamma al NONO MESE DI GRAVIDANZA si sente male e venerdì mattina viene contattato il 118 perché il parto è imminente. Si decide di non utilizzare l’elicottero ma di procedere in ambulanza fino all’Ospedale Maggiore caricando a Vergato un medico che assista la donna durante il viaggio. Arrivati a Bologna le acque si rompono con l’ostetrica che, purtroppo, constata come il cuore del bambino non si contragga più, per cui non resta che dichiararne il decesso.”

Calcolando che la donna è residente nell’Alta valle del Reno, per raggiungere il reparto maternità dell’Ospedale Maggiore di Bologna impiega NON MENO DI UN’ORA di viaggio ed in questo tragico frangente purtroppo non è stato sufficiente per salvare il bambino.

“Il Popolo della Famiglia – afferma Marco Dall’Olio, referente provinciale di Bologna-  è vicino al papà e alla mamma di questo bambino e al lutto familiare ma non può fare a meno di denunciare nuovamente questo vero e proprio allarme sanitario che nasce dalla scelta, diversi anni fa, di chiudere il punto nascita di Porretta Terme.

Sono trascorsi ormai due anni dalle elezioni regionali che hanno riconfermato Stefano Bonaccini governatore della regione Emilia Romagna e tutti ci ricordiamo che nel suo programma elettorale era prevista la riapertura dei punti nascita in Appennino avendo avuto rassicurazioni dal Ministro della Salute Speranza. Nel giugno scorso in Comune a Porretta Terme, alla presenza della dirigenza ASL e dell’assessore regionale Donini, è stato formalizzato un progetto per la riapertura dei punti nascita di: Porretta Terme, Borgo Taro, Castel Nuovo Monti e Pavullo, ma i tempi richiesti si aggirano tra i 18 e i 24 mesi.

Il Popolo delle Famiglia – conclude Marco Dall’Olio – chiede rassicurazioni che il Ministero della Salute abbia confermato la deroga e il rispetto dei tempi previsti per la riapertura dei 4 punti nascita.”

 

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Un commento

  1. La legittimità della richiesta va di pari passo con quella di riportare la Sanità in Appennino al servizio della cittadinanza, in tutti i suoi aspetti. Purtroppo ciò è in contrasto con la politica pluridecennale di smantellamento della Sanità Pubblica. Non è che questa venga sostituita da una efficiente Sanità privata, ammesso che la cosa abbia un senso, viene smantellata e basta. Certo, così facendo, si risparmiano un sacco di soldi dei contribuenti da dirottare in discutibili lavori redditizi per gli amici dei loro amici. Basta guardarsi attorno per vedere come vengono impostate e gestite tante opere pubbliche. La ragione di fondo ? Siamo sicuri che il mondo politico-amministrativo sia al servizio della cittadinanza ?

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