APPENNINO: I pericoli del Corno alle Scale

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Ho letto di un altro incidente mortale sui Balzi dell’Ora al Corno alle Scale. Non entro nel merito della meccanica di tale caduta, ma avendo alle spalle 75 anni di frequentazione delle montagne, di cui una buona parte di tale tempo, dedicato a frequentare il Corno alle Scale e l’intero suo comprensorio, vorrei dare alcuni consigli al fine di evitare disgrazie e/o operazioni del Corpo di Soccorso.

Il primo è di carattere psicologico, il Corno non è un 8.000, è “solo” 1.945 metri, ma, come quasi tutte le montagne, indipendentemente dai metri, ha zone estremamente difficili da percorrere con elevati indici di pericolosità. I Balzi dell’Ora sono uno di questi. Per essere affrontati richiedono : esperienza, capacità ed adeguata attrezzatura. Un attento esame di coscienza dovrebbe evidenziare se si è in possesso di tutte queste tre prerogative. Se vi sono dubbi, orientarsi a percorrere il sentiero della Porticciola che porta al rifugio de Le Rocce e da lì salire, tranquillamente, in vetta. Sconsiglio vivamente, a chi non ha un solido bagaglio alpinistico, di avventurarsi sulle pareti Est dei seguenti monti : La Nuda, Corno alle Scale e Gennaio. Vi sono sentieri che permettono si salire in quota sui margini di dette pareti senza alcun pericolo. Da metà Maggio a metà Ottobre, salvo giornate particolarmente infauste, climaticamente parlando, si possono percorrere tutti i sentieri del comprensorio avendo l’accortezza di indossare abiti adeguati, calzature da montagna e, nello zainetto, una giacca a vento di scorta ed un frontale a LED. Non è la prima volta che si soccorrono persone che non si erano accorte del cadere della notte, specialmente in autunno. In autunno avanzato, in inverno e buona parte della primavera, gli escursionisti, come già detto, devono disporre, oltre di una adeguata attrezzatura, anche di una solida esperienza.

Un ultimo avvertimento: a causa della Crisi Climatica, molti passaggi su roccia sono ingombri di sfasciume, rocce sbriciolate molto infide. La causa, l’ho notata negli ultimi decenni, è legata al fatto che il clima, oggi, in inverno, ha una costante oscillazione fra alcuni gradi sopra lo 0 ed alcuni gradi sotto lo 0 e ciò provoca un sistematico sbriciolamento della roccia. Questo fenomeno era, in passato, molto ridotto essendoci, da metà Novembre agli inizi di Maggio una temperatura quasi costantemente sotto lo 0, e di parecchi gradi, ed in più una cospicua coltre nevosa a fare da isolante. In passato, causa l’elevata nevosità, molti canaloni del Corno e delle montagne attorno erano luoghi soggetti a poderose valanghe che giungevano a quote attorno ai 1.300-1.400 metri ed in taluni casi sino ai 1.200 m . Anche quella che oggi viene chiamata Valle del Silenzio, sotto i Balzi dell’Ora, era teatro di valanghe di notevole entità. Oggi, con la forte riduzione delle precipitazione nevose, questo è un pericolo fortemente ridotto, ho scritto ridotto. Concludo invitando tutti gli escursionisti a essere molto prudenti e di non sottovalutare la non elevata quota del Corno alle Scale.

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