Al via i lavori della nuova linea elettrica ‘Colunga-Calenzano’, 9 i comuni bolognesi interessati

Intervento della società Terna, che incontrerà la cittadinanza dei comuni interessati dall'elettrodotto per informare sulle modalità e tempistiche dei cantieri

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Al via i lavori della nuova linea elettrica ‘Colunga-Calenzano’, tra Emilia-Romagna e Toscana. Lunga 84 chilometri, tra le Province di Bologna e Firenze, consentirà di migliorare la capacità di scambio tra le zone del Nord e del Centro-Nord Italia, aumentando l’efficienza e la sostenibilità della rete elettrica. I lavori saranno svolti dalla società Terna, grazie a un investimento di 170 milioni di euro.

Con più di 16 km di nuove linee interrate, l’opera, oltre a un miglioramento della sicurezza e della resilienza del sistema elettrico, genererà importanti benefici ambientali per le comunità locali. La nuova infrastruttura, infatti, verrà realizzata in sostituzione dell’attuale elettrodotto costruito oltre 60 anni fa e consentirà di demolire circa 106 chilomeri di vecchie linee aeree, interessando complessivamente 12 Comuni, 9 in provincia di Bologna (Castenaso, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Monterenzio, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Loiano) e 3 in provincia di Firenze (Firenzuola, Barberino di Mugello e Calenzano). L’intervento permetterà di restituire alle comunità locali oltre 200 ettari di territorio.

L’apertura dei cantieri segue la fase di attività di progettazione esecutiva appena conclusa e durerà circa 24 mesi. Durante la realizzazione dell’elettrodotto, Terna procederà tenendo in considerazione le caratteristiche morfologiche dei territori al fine di minimizzare gli impatti nei luoghi interessati. La società adotterà un approccio di progettazione partecipata, attraverso una serie di incontri con la cittadinanza dei comuni interessati dall’elettrodotto, con l’obiettivo di informare sulle modalità e tempistiche dei cantieri.

Trattandosi del potenziamento di una linea esistente, gli enti locali e Terna hanno scelto di mantenerne quanto più possibile il tracciato per non interessare nuovi ambiti territoriali. In alcuni tratti, individuati e condivisi con le amministrazioni locali, è stato necessario allontanarsi dalla linea attuale per la presenza di edifici che si sono sviluppati dopo la realizzazione dell’elettrodotto verso la fine degli anni ‘50.

 

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