La semplicità. L’armonia.
L’equilibrio con il mondo. In apparenza un’impresa estremamente ardua e impossibile da portare a compimento e invece molto più semplice da raggiungere di quanto non si pensi.
Sarebbe sufficiente averne la volontà e conoscere un po’ di più del mondo che ci circonda.
Non il mondo fatto di traffico, lavoro, social network… bensì il mondo degli alberi, delle radici, del terreno, dei fiori.
Il mondo inteso nel senso più completo e perfetto del termine.
Mai sostantivo potrebbe essere più perfetto e totale. Una parola in grado di raccontare interi universi, più di quanto potremmo mai apprendere in una vita intera, ma non è mai troppo tardi per imparare, per acquisire maggiore consapevolezza, almeno nel nostro piccolo.
Una consapevolezza che può essere aiutata anche solo nell’arco di una giornata, in una passeggiata rigenerante, accompagnata dalle parole di chi ha dedicato la propria vita alla tutela dell’ambiente e, al tempo stesso, ha abbracciato il mondo della scrittura e della poesia, in un connubio che pochi possono vantare di possedere.
Loris Arbati (nella foto), oltre ad essere entrambe le cose, ha quel particolare dono di toccare una sfumatura di umanità purtroppo dormiente nella maggior parte degli esseri umani che, volenti o nolenti, sono costretti a faticare sempre più nel mezzo di una società che scivola inesorabilmente verso il cinismo, la fretta, superficialità e apparenza.
Tutta una serie di cose, il cui solo pronunciarle spaventa, almeno personalmente.
Una serie di concetti distorti, che esprimono una realtà sempre più malata e disturbante, nella quale il pianeta e la natura arrancano sempre più nella lotta alla sopravvivenza e nel dono più grande che possano mai fare a qualsiasi altra forma vivente, ovvero quello di dare la vita e un equilibrio fisico e mentale altrimenti irraggiungibile.
Loris Arbati accompagna chiunque abbia curiosità e la voglia di riacquisire quella consapevolezza e quell’identità, fatta di radici e tradizioni, che ci porta ad affermare di essere un tutt’uno con la natura che ci circonda.
Loris non fa uso di termini scientifici di difficile comprensione, ma dall’alto della sua conoscenza e del suo amore per il territorio, comunica con genuinità e semplicità ciò che a tantissimi sfugge, poiché guardano con disattenzione.
Lezioni che l’esperto conoscitore del territorio divulga ormai da decenni, scontrandosi però con addetti ai lavori senza competenza o amministrazioni volonterose a parole, ma pigre nei fatti.
Lezioni che Loris ha inserito nei suoi libri e nelle lezioni ai più giovani che, sempre più scuole gli chiedono di fare.
Non mancano i moniti per un futuro sempre più minaccioso e oscuro, se alcuni aspetti e comportamenti dell’uomo non saranno in grado di mutare radicalmente.
Basta considerare le piante come esseri viventi, per poi limitarsi e ridurle a meri oggetti ornamentali, di cui apprezzare solamente i colori ed il profumo, vantandosi con gli amici del proprio, sedicente “pollice verde”.
La natura è ben altro: è fatta appunto di equilibrio che potrebbe apparire come caos, ma all’interno del quale tutto trova il giusto posto e dove ogni singolo dettaglio contribuisce a creare ed espandere un tipo di ecosistema in grado di dare vantaggio a qualunque specie vi si trovi all’interno, perché niente è lasciato al caso e solo il lavoro svolto dalla natura è consapevole, al contrario di quello dell’uomo, intento ad arginare e distruggere esclusivamente per il proprio interesse, nel nome di una presunzione che può creare solo amarezza e desolazione.
Le passeggiate di Loris portano beneficio sia al neofita che al già esperto camminatore e, tra un respiro liberatorio e una sosta nel mezzo di un luogo panoramico senza precedenti e nascosto ai più, l’occhio inizia a provare interesse e posarsi attento sui rami e sulle foglie verdi o ingiallite, mentre gli occhi cadono talvolta sui funghi che accelerano un processo di morte delle piante, necessario a creare nuovo spazio e nuova vita, seguendo un meccanismo costante o su una distesa di piante non autoctone che provocano enormi danni al sottosuolo, nel quale nasce e si concentra la maggior parte della vita dei boschi
Ma l’abbraccio è completato anche dalla parentesi di cultura che Loris inserisce magistralmente nelle proprie passeggiate, presentando un autore letterario o un pittore: comunque, qualsiasi tipo di anima artistica sensibile, che entri in contatto con il poeta camminatore e possa regalare ai partecipanti un input in più di riflessione e sosta mentale dallo strazio e dalle bugie che media sempre più crudeli e narcisisti propinano ogni giorno, annebbiando e montando la sensazione della paura.
Le camminate di Loris significano amicizia, sincero spirito d’unione, cenni storici dell’Appennino dilaniato dalla guerra e dalla voglia di ricominciare, calpestando il terreno ricco di quella memoria che non deve venir mai meno.
Camminate in serenità, protette dallo sguardo di alberi e cespugli che ancora hanno voglia di farsi conoscere, confidarsi e raccontare la loro storia e le loro meraviglie, attraverso la voce umana di un poeta irriducibile, combattivo ma ancora ottimista nei confronti delle giovani generazioni e verso quelle meno giovani, che però non dimenticano la loro provenienza e quel senso di equilibrio già menzionato, ma mai scontato.
Foto di Fabrizio Carollo