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SANITA’ : Conti di incubo in Emilia Romagna

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In Emilia-Romagna i conti non tornano. La sanità regionale è in piena emergenza finanziaria. Secondo i dati ufficiali, il deficit della sanità in Emilia-Romagna ha raggiunto la cifra impressionante di 197.438.000 euro nel solo 2024. Nessun ente sanitario si salva: da Piacenza a Rimini, i bilanci chiudono in profondo rosso.
Emilia-Romagna conti in rosso: i numeri del disastro
Nel dettaglio, spiccano disavanzi pesanti: l’AUSL Romagna chiude con un passivo di 37.425.855 euro, seguita da Reggio Emilia (-23.873.085), Ferrara (-22.107.406) e Modena (-19.856.118). Anche l’AUSL di Bologna registra una perdita significativa di 18.471.090 euro, mentre l’AOU di Modena tocca quota -15.101.564.
Una pezza da 197 milioni: in Emilia-Romagna conti non tornano
Per coprire questo buco, la Giunta regionale ha attinto alle riserve con tre delibere (603, 604, 605 del 22 aprile 2025), utilizzando 188 milioni dall’avanzo di amministrazione e 9,438 milioni dal Fondo spese impreviste. Ma secondo molti, tra cui i consiglieri regionali Vignali e Castaldini, si tratta solo di soluzioni tampone.
“È un pozzo senza fondo – denunciano – e l’amministrazione continua a evitare tagli reali a spese inutili, preferendo scaricare il peso sui cittadini con tasse e ticket sempre più alti.”
Fials: “Basta sprechi, ora scelte coraggiose”
A farsi sentire con forza è anche la FIALS, che attraverso il suo segretario regionale Alfredo Sepe denuncia una gestione fuori controllo: “É necessario mettere in campo azioni concrete, volte a sanare con effetto immediato i debiti delle Aziende della regione Emilia-Romagna. Chiediamo di ridurre la spesa per le consulenze esterne, per l’edilizia ospedaliera, per gli stipendi dei mega dirigenti e per i premi ai direttori generali. A questo si aggiunge la necessità di non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, già appesantite dall’aumento del ticket.”
A peggiorare il quadro, anche le inefficienze: apparecchi per la teleassistenza inutilizzati da mesi e il flop dei nuovi CAU. Intanto le liste d’attesa si allungano e la qualità percepita dei servizi cala drasticamente. La crisi del deficit sanità Emilia-Romagna rischia di compromettere l’intero sistema. Senza scelte drastiche e partecipate, l’eccellenza sanitaria della regione potrebbe diventare solo un lontano ricordo.

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