Tre giornate intense, impegnative, ma estremamente ricche di significato. Si è conclusa con grande successo l’esercitazione intercomunale di Protezione Civile “Pian di Venola 25” che ha coinvolto numerose associazioni di volontariato, enti istituzionali e realtà locali, tra i territori di Marzabotto e della Città Metropolitana di Bologna. Un’esperienza che ha messo alla prova capacità operative, logistiche e relazionali, ma soprattutto ha dato prova concreta di quanto la collaborazione tra enti, associazioni e cittadini sia fondamentale per affrontare le emergenze in maniera efficace, coordinata e solidale.
Promotore e organizzatore dell’iniziativa è stato il Comune di Marzabotto, che ha creduto sin dall’inizio in questo percorso e si è attivamente impegnato nella pianificazione e nella realizzazione dell’evento con il coinvolgimento dei suoi volontari. Un ruolo chiave è stato ricoperto anche dal Comune di Bologna, che, dopo aver supportato in passato le esercitazioni con materiali e logistica, quest’anno ha partecipato direttamente con uomini e donne della Protezione Civile comunale, i mezzi e le attrezzature proprie.
Un’ottantina i volontari presenti durante le tre giornate. Hanno aderito e collaborato attivamente la Pubblica Assistenza di Sasso Marconi, il Soccorso Alpino della Rocca di Badolo, il Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, l’AGESCI – Comitato di Bologna, oltre a CNGEI Marzabotto.
Un contributo prezioso è arrivato anche dal Servizio 118, che ha messo a disposizione un proprio coordinatore sanitario come osservatore esterno, con il compito di analizzare le dinamiche sul campo, rilevare eventuali criticità e fornire indicazioni utili per il miglioramento della risposta sanitaria nelle simulazioni e negli scenari reali. La sua presenza ha sottolineato l’importanza di un’integrazione sempre più stretta tra volontariato e sistema sanitario, soprattutto nella fase di pianificazione.
A rendere possibile e più agevole l’organizzazione sono stati anche alcuni contributi dal territorio. Un sentito ringraziamento va a Coop Reno, BCC Emilbanca, e Despar, che hanno sostenuto l’esercitazione con donazioni e supporto logistico. Un grazie speciale va inoltre all’associazione Riva del Setta, che ha curato con dedizione la parte della ristorazione, garantendo ristoro e accoglienza a tutti i partecipanti.
L’esercitazione si è svolta in scenari realistici e complessi, concentrati in un’area ristretta, dove sono state simulate diverse situazioni di emergenza, anche sanitarie, in condizioni ambientali difficili (con punte di 38 gradi percepiti). Tutto questo ha permesso di testare non solo le capacità tecniche delle squadre ma anche la tenuta del sistema sotto stress.
“Un grande ringraziamento va a tutte le associazioni che hanno partecipato alle tre impegnative giornate di esercitazione – ha spiegato l’Assessora alla Protezione Civile del Comune di Marzabotto Simone Benassi -. Grazie alla loro indispensabile collaborazione è possibile attivare la complessa macchina della Protezione Civile, per essere sempre pronti in caso di necessità reali di intervento, oltre a coinvolgere e sensibilizzare i cittadini”.
Sottolineano gli organizzatori, tra cui il Presidente della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi Leonardo Santoli, che ha realizzato anche il video con le immagini drone: “È stata una sfida sotto molti aspetti: operativo, fisico, emotivo. Ma è da qui che si parte per crescere. L’esercitazione è servita a far incontrare realtà diverse, farle dialogare, coordinare, e riconoscersi come parte di un’unica grande squadra”.
È proprio questa la direzione da continuare a percorrere: rafforzare la sinergia tra i Comuni della Città Metropolitana, condividere risorse, metodi, buone pratiche e rafforzare la rete della Protezione Civile, con l’unico obiettivo di servire meglio le comunità, soprattutto quelle più fragili o colpite da emergenze.
Il prossimo passo sarà un momento di debriefing collettivo, utile per riflettere su quanto appreso, valorizzare i punti di forza e correggere le criticità emerse. Perché solo attraverso il confronto, l’ascolto e l’impegno comune si può continuare a crescere e migliorare.
Questa esercitazione non è stata solo un banco di prova tecnico, ma un vero esempio di comunità operativa.
“Uniti si lavora meglio – continuano gli organizzatori – E in questa occasione lo abbiamo dimostrato”.