VALSAMOGGIA: Territori da cucire 2025 – Un Vangelo

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Dalla sceneggiatura Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini

undicesima edizione del progetto TERRITORI DA CUCIRE

direzione artistica Teatro delle Ariette

con il patrocinio di Comune di Valsamoggia

nell’ambito di Bologna Estate 2025

il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e

dalla Città metropolitana di Bologna-Territorio Turistico Bologna-Modena

 

 Inizia mercoledì 2 luglio, alle ore 20, nella Piazza di Monteveglio la prima puntata di “Un Vangelo”, undicesima edizione di “Territori da cucire”, il progetto di teatro di comunità ideato e diretto dal Teatro delle Ariette, che dal 2015 anima le estati valsamoggine portando teatro, dialogo, cultura e divertimento in tutto il territorio, realizzato con il patrocinio del Comune di Valsamoggia, nell’ambito di Bologna Estate 2025, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna-Territorio Turistico Bologna-Modena.

All’inizio della sua avventura professionale, il Teatro delle Ariette andava in giro per campagne, colline e borghi abbandonati a proiettare, in improvvisati e scalcagnati cinema all’aperto, Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, con il desiderio di metterlo in scena.  «Dovevamo farlo nel 2020, ma poi c’è stato il Covid e il progetto è svanito – scrivono Paola Berselli e Stefano Pasquini – Ma oggi quest’idea è tornata con urgenza a bussare alla nostra porta, come un viandante, chiedendo di essere accolta. Prima di ogni spettacolo, c’è un’idea. Prima di ogni film, c’è una sceneggiatura. Prima delle immagini, ci sono le parole, che l’autore-regista scrive per cercare di spiegare al mondo l’idea che ha in testa, la pellicola che vuole realizzare, la storia che vuole raccontare e soprattutto come la vuole raccontare». Uscito sugli schermi italiani nel 1963, Il Vangelo secondo Matteo, è nato da una sceneggiatura scritta dallo stesso Pasolini, dalla quale il Teatro delle Ariette parte per mettere in scena il suo “Un Vangelo”, dalla forza evocativa delle parole e dallo sguardo umano e sacro di Pasolini, su una figura (Cristo) e una storia (il Vangelo) che sono, volenti o nolenti, una parte di noi. Scrivono: «Nelle sue parole abbiamo scoperto un Vangelo che parla degli ultimi e dei poveri della terra, che si batte contro il potere costituito e l’ipocrisia. Abbiamo scoperto un Vangelo d’amore e di passione per l’uomo e per la vita, un Vangelo di terra, di corpi, di facce e di mani, di animali, di piante, di misere case di periferia, di mercati assolati e strade polverose attraversate da un’umanità fragile, in continuo cammino, sulle rive del mare, nei campi, sui monti, nei paesi e nelle città, in cerca di un pezzo di pane, di un senso e di un posto nel mondo. E ci siamo riconosciuti in quell’umanità, anche noi ne facciamo parte. Quell’umanità siamo noi, così spesso smarriti e confusi in questo nostro tempo spietato e crudele».

In questo tempo eccessivo, ritorna il bisogno di confronto nel luogo per eccellenza deputato all’incontro, la piazza, il «tempio della cittadinanza», insieme al bisogno di spiritualità, intesa come valore non economico delle cose, che il nuovo materialismo, oggi trasversale, non riesce a capire. Il confronto con il Vangelo, attraverso lo sguardo di Pasolini, diventa un gesto politico e pone l’accento sulla differenza tra il dichiarare di essere cristiani e l’esserlo davvero nelle azioni della vita quotidiana. Così, la destra e la sinistra si contendono il Vangelo, che resta però un pensiero indipendente, irriducibilmente schierato contro il potere costituito. «Vogliamo stare sull’oggi senza per forza di cose stare nella cronaca, ma nei principi di fondo, per immaginare altre soluzioni, liberarci da questo ricatto e cambiare prospettiva, girando il timone».

“Un Vangelo”, che coinvolge 30 cittadini del territorio di differente età e provenienza culturale che hanno partecipato ai laboratori preparatori e a tutte le fasi dell’allestimento, sarà un evento costruito in estrema povertà e semplicità, nel «grado zero» dell’incontro che inizierà in una piazza nuda, vuota, con un rimando a quelle polverose del Terzo Mondo care a Pasolini, in cui si offrirà al pubblico da mangiare. Agli spettatori è richiesto di portare un cuscino, una sedia o uno sgabello, per sedersi.

 

Prossime puntate di “Un Vangelo” nelle piazze di Savigno (9 luglio), Castelletto (16 luglio), Crespellano (23 luglio) e Bazzano (30 luglio).

“Territori da cucire” è un progetto artistico per la comunità, ideato e diretto dal Teatro delle Ariette (Premio ANCT-Associazione Nazionale Critici di Teatro 2020), che dal 2015 lo porta avanti nel territorio di Valsamoggia, coinvolgendo, attraverso il teatro, cittadine e cittadini. Un progetto, raccontato nelle sue prime otto edizioni nel libro Territori da cucire 2015-2022. Un progetto del Teatro delle Ariette per la comunità di Laura Bevione e Raffaella Ilari (Titivillus, 2023), che si inserisce nel lungo percorso della Compagnia rivolto al pubblico e alla comunità.

CALENDARIO

Mercoledì 2 luglio ore 20, Piazza di Monteveglio

Mercoledì 9 luglio ore 20, Piazza di Savigno

Mercoledì 16 luglio ore 20, Piazza di Castelletto

Mercoledì 23 luglio ore 20, Piazza di Crespellano

Mercoledì 30 luglio ore 20, Piazza di Bazzano

In caso di pioggia, gli spettacoli sono rimandati a data da destinarsi.