Lutto nel basket femminile bolognese: è morta Valeria Buganza

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Se ne è andata la “Signora Baratti”, come tutti la conoscevano nel mondo del basket bolognese in particolare di quello femminile. Era stata una delle giocatrici preferite dal marito quando era allenatore della nazionale e gli è stata affianco fino alla sua morte, sempre, in palestra e fuori.

Era la sua ombra e sembrava vivesse di luce riflessa, ma chi ha avuto il piacere di starle accanto si è ben accorto quanto fosse preziosa la sua presenza sia per il marito che per ogni singola giocatrice che ha vestito la maglia biancoazzurra della CB Fontana. Per alcune generazioni è stata la ”mamma “della palestra. Sempre pronta a fare da mediatrice fra atlete e marito-coach, sempre piuttosto severo quasi burbero col pallone in mano, ma anche a dare consigli da sorella maggiore.

Achille Baratti la cita nelle sue memorie, che mi lasciò in occasione di un pranzo a Sasso Marconi, come capitana della squadra che nel 1963 vinse il campionato di serie B e riportò la squadra nella massima categoria (insieme a Alda Faccioli, Giuseppina Gasparini, Lucia Manzati, Mirella Monzati, Elisa Rivani e Gianna Nannetti).

Per lunghi e battaglieri, in senso sportivo, anni ha calcato il parquet dello Sferisterio( ora giustamente intitolato ad Achille Baratti) correndo dietro al pallone sempre in sottana e mezzo tacco, mai in tuta, sempre elegante, senza un capello fuori posto, così come il marito sempre sul campo in giacca e cravatta. Suscitando a volte un mezzo sorriso in chi passava senza sapere chi fossero, ma hanno sempre dato e ottenuto rispetto da tutti coloro che li hanno conosciuti. Dopo la morte del marito ha avuto un breve periodo sconforto, poi si è ripresa da donna energica quale era, dandosi sorprendentemente ad attività completamente diversa.

Tanti potrebbero essere gli aneddoti da raccontare per gli episodi avvenuti nei “caldi” derby cittadini con le giovanili della Libertas, col DLF, col Bellaria e con l’Ottica Perazzini, che  si svolgevano in palestre gremite di pubblico.

Sono stato in contatto con lei sia dopo la morte del suo Achille che in seguito. Circa tre anni fa la cercai sapendo che aveva una piccola ceramica che era stata donata al marito dalla FIP di Porretta Terme nel 1956 e le proposi di consegnarla direttamente nelle mani del vescovo Zuppi che sarebbe andato nella cittadina termale per la proclamazione della Madonna del Ponte “Patrona del basket italiano“.

“Mi piacerebbe molto – mi disse – Sarebbe come fare un’ultima trasferta con le mie ragazze…Ma non mi sento di fare il viaggio in treno e tanto meno in auto. La regalo a lei.” Così organizzai un pranzo e in quell’occasione, alla presenza delle sue ex giocatrici Paola Dalla, Silvia Lolli e Ornella Orlandi, ci fu un passaggio di consegne e le promisi che a mia volta l’avrei donata al Santuario, dove infatti si trova.

Ha lasciato una traccia profonda nel basket femminile bolognese e sicuramente tante ragazze, ma anche tanti padri, mariti e fratelli la ricorderanno con affetto.

 

Il funerale sarà lunedì 9 aprile: dalle 12.00 alle 14,30 camera ardente all’Hospice di Bentivoglio. Alle 15.00 circa ci sarà una breve cerimonia in Certosa a Bologna e poi la tumulazione

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