BASKET – Giordano Consolini e Virtus: le strade si sono separate

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Foto basketcity

 

Un altro divorzio (quasi) improvviso che fa rumore in casa bianconera. Andando indietro nel tempo ne ricordo un altro, sempre nel settore giovanile, che ha lasciato tracce profonde. Fu quello tra l’avvocato Porelli e  un giovane coach di sicuro talento, era Stefano Michelini. Non ci fu niente d afer, nessuno dei due fece un passo indietro e arrivò un altro tecnico ben preparato: Ettore Messina.

Ma torniamo a Giordano Consolini. Usciva dalla grande scuola di basket anzolese guidata dal prof. Torri. Affianco a lui c’erano altri aspiranti allenatori dotati di un misto di passione, preparazione e, diciamolo pure, ambizione che li ha portati più o meno velocemente ad emergere. parlo di Giorgio Valli, Gigi Garelli e Maurizio Castelli.

Quando Giordano fu chiamato in Virtus toccò il cielo con un dito: poteva insegnare basket ai giovani bianconeri, era la sua massima aspirazione e  per oltre 30 anni ha dato tutto a questi ragazzi, a questi colori.

Foto Sportpress

A premio della sua bravura arrivò la nomina a primo vice dell’ head coach Messina che lo convocò al suo fianco anche in nazionale. Fu anche chiamato a essere primo responsabile del team virtussino. Era presidente Cludio Sabatini che lo convinse, ma, come aveva sempre ammesso, non era il ruolo che sentiva e a 51 anni lascia i “gran di” e torna alla sua vera passione e cioè al giovanile. Tantissimi sono stati ai suoi ordini in palestra, hanno imparato i fondamentali del basket ma anche della vita per diventare uomini. Vorrei ricordare due note: quando passò a Reggio Emilia per poche stagioni ebbe davanti un giovane che, essendo militare, si faceva in treno continui viaggi tra Firenze e Reggio per non perdere i suoi allenamenti, era veramente un talento e Consolini lo fece crescere e diventare uno dei protagonisti del campionato italiano: era Gianluca  Basile, che, come ricordano gli aneddoti, al momento di passare di squadra lo “tradì” e preferì la Fortitudo su suggerimento dei giovani parenti.

Ora non si fermerà di certo. Dalla sua Bazzano inizierà a fare nuovi viaggi verso nuove palestre. Il basket ha ancora, e tanto, bisogno di lui.

Di certo avrà già ricevuto telefonate da amici e colleghi. L’avranno contattato Ettore Messina, Marco Sanguettoli e Piero Bucchi, quasi “fratelli” per tanti anni e gli avranno fatto offerte di lavoro interessanti. Per sapere la sua scelta credo che occorrerà aspettare molto poco, non sa stare senza sentire una palla che rimbalza sul parquet.

Caro Jordan, complimenti per quello che hai fatto come tecnico e come uomo…e buon lavoro !

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