CICLISMO – GIRO D’ITALIA: Ancora Demire primo sul traguardo

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Demire ancora primo – foto ladigetto

 

È il più forte di tutti, è quasi monotono, è quasi noioso, è Arnaud Demare, che fa tre su tre nelle volate disputate al Giro 2020.

Si taglia punta e tacco dello Stivale, niente tratturi, niente stradine immerse negli ulivi, solo stradoni percorsi ad alta velocità, talmente alta che i Girini arrivano prima dell’arrivo più veloce previsto.

Volata lunga, lunghissima, un chilometro senza curve e tutti ad aspettare Sagan, il buon Peter, che ha perso la maglia verde del Tour e vuole assolutamente la ciclamino del Giro, ma tutto sembra andare nella stessa direzione del Tour.

C’è qualcuno di più forte che non riesce a superare.

Al Tour c’era Sam Bennet, al Giro Arnaud Demare.

Non c’è storia, Arnaud occhi chiari che cambiano colore come il mare Brindisino, accenna anche un colpo di reni, non alza le mani, ma ne avrebbe tutto il tempo.

Imperiale e Sontuoso gli aggettivi usati dal telecronista RAI Andrea De Luca, e forse meglio non si può dire.

Veramente bellissimo, ricorda con le dovute proporzioni Re Leone Mario Cipollini, il velocista più forte del mondo, il corridore con più vittorie al Giro d’Italia, 42, irraggiungibile, soprattutto da un Francese. Arnaud non è un Leone, difficile paragonarlo, per il momento rimane Arnaud, il grande Arnaud d’Italia.

Oggi si arriva a Vieste, si risale la Puglia, praticamente un quarto d’Italia, da Giovanazzo, Bari, fino a Vieste, Foggia. Si risale l’Adriatico, si entra nel Gargano e si sale a Monte Sant’Angelo, salita vera ma lontana dal traguardo, si ritorna sul mare e su e giù lungo il litorale si arriva a Vieste  dentro un circuito spacca gambe da  14,5 km da percorrere due volte.

Arrivo difficile da decifrare, arrivo che terrà concentrati tutti, dagli uomini di classifica fino al velocista più forte di tutti, oggi nessuno potrà riposarsi.

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