CICLISMO – GIRO D’ITALIA: Ewan sfreccia per primo sul traguardo della 7a tappa

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Ormai l’andamento del Giro è chiaro. Un giorno duro di pioggia in montagna è seguito da uno piatto e lento nello spingere le gambe sui pedali.

Oggi il percorso non era neanche piatto ma i Girini sono riusciti a tenere una di 36 km orari fino ai meno venti km. Non dico che potevo starci anche io in tempi belli, ma poco ci mancava.

Doveva essere Volata e Volata è stata, atipica, perché qualche strappetto cattivo a ridosso del rettilineo finale suggeriva che un qualunque velocista poteva mollare, ma vista l’andatura avuta fin a ridosso della linea bianca forse neanche un paio di chilometri di Mortirolo lì avrebbe sfiancati.

Nessuno si stacca mentre il più forte stacca tutti. È ancora Caleb Ewan ha vincere con sicurezza, lo fa per distacco sfruttando la partenza violenta di Fernando Gaviria a 400 metri dall’arrivo.

Gaviria parte lontano con coraggio cercando di far saltare il banco e anticipare tutti. Questo quello che appare ma in realtà voleva solo tenersi lontano dal suo compagno Molano, che nella prima Volata quasi lo sbatte contro le transenne mentre nella seconda lo stacca senza accorgersene, fermandosi in mezzo alla strada per vedere dove era il buon Fernando. Così nella terza cerca in tutti in modi di tenersi lontano dal compagno di squadra e lo fa andando praticamente in fuga. Ma è la fuga del fagiano e Caleb lo usa da riferimento per poi mangiarselo e mangiarsi anche tutti gli altri.

Caleb Ewan

 

Caleb dice di non essere in perfetta forma, non lo vuole essere ora, ci si sta avvicinando, ci arriverà, ma più tardi, perché il suo obbiettivo quest’anno è chiaro. Vincere in tutti e tre i Grandi Giri. Un obbiettivo ambizioso, da uomo maturo e da campione Vero. Finirli anche tutti e tre darebbe ancor più valore a questa impresa.

Secondo il nostro Davide Cimolai, bravissimo a tenere la ruota di Ewan, terzo Tim Merlier. Immenso se si pensa che qualche chilometro prima si era dovuto inoltrare dentro una vigna per espletare qualche bisogno fisiologico.

Benino Fiorelli nono. Sarebbe bene, ma visto che puntavo su di lui, benino.

Il vichingo ungherese Attila Valter si tiene la maglia rosa che tra l’altro gli dona anche tanto.

Oggi si parte da Foggia e si torna in Appennino verso Guardia San Framondi, dentro al Sannio Beneventano nell’Appennino selvaggio campano.

Tappa complessa che chiama i Finisseur, gente tipo un certo Sagan che non brilla più come un tempo ma che è sempre lì pronto a colpire.

Ultimo tre chilometri a salire, i primi due molto duri, i Generali non dovranno farsi sorprendere perché il rischio di essere declassati a Tenenti è molto alto.

Il mio sogno?

Fiorelli.

No scherzo. Dico Matteo Fabbro. Trainato da Giovanni Aleotti.

 

Immagini RAI

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